Femminicidio non significa solo donne uccise. Ma anche bambine e bambini che non hanno più la loro mamma perché brutalmente assassinata. Sono oltre 2.000 gli orfani in Italia privati dell’affetto materno. E per loro non c’è supporto economico, né psicologico.
Se ne parla giovedì 23 (ore 15) alla Biblioteca Nazionale di Napoli:  la  CGIL Campania  dedica al tema un dibattito che prende  spunto dalla presentazione  di due libri “Là dove inizia l’Orizzonte” (2020), edito da Graus di Carmine Ammirati  e “Lettera d’amore per te” (2021)  edizioni Il Viandante , di Annita Vesto.
Intervengono  con gli autori Alfredo Garzi Sorrentino, Maria Iannotti, Rosa Anna Ferreri, Valentina Belvisi, Roberta Beolchi, Maria Giovanna De Vivo,Cinzia Massa, l’assessore Luca Trapanese, la deputata Marianna Ricciardi conclude Serena Sorrentino, segretaria generale CGIL Nazionale; con la partecipazione dell’associazione Edela, che opera a tutela e sostegno degli orfani di femminicidio e delle famiglie affidatarie. 
Carmine Ammirati aveva appena 17 anni  quando su madre Enza è stata assassinata, a Terzigno, dal suo compagno il 14 settembre 2015. Oggi  è il primo orfano di femminicidio ad aver scritto un libro, in cui racconta la sua storia ma anche la sua rinascita.
Le donne non denunciano esordisce  nel suo libro Annita Vesto una mamma siciliana di Messina che  lavora e vive in Abruzzo, laureata in giurisprudenza Nella bellissima lettera scritta da una madre a sua figlia , Annita ammette. «Cambiare mentalità, modi di pensare, atteggiamenti e retaggi così perversi e crudeli è opera ardua».

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