Con la sua società di comunicazione Tancrede ha costruito un ponte culturale con il mondo e soprattutto con Napoli. Magali Vilain, dal Belgio in Italia con amore, dove trascorre tutto il tempo che può, lontano dalla Vallonia dove abita: è una preziosa partner de ilmondodisuk nella divulgazione dell’immagine di Napoli come città luminosa e ricca di talento, malgrado i suoi infiniti contrasti. Di seguito pubblichiamo un suo articolo nella versione italiana e francese dedicato alla valorizzazione e recupero del quartiere Mercato di Napoli.
di MAGALI VILAIN

Sono a Napoli, squilla il telefonino, Donatella mi offre di scoprire un angolo della città che non conosco ancora e mi presenta Valentina Guerra, una pittrice impegnata nelle due edizioni dell’attacco d’arte poetico in Piazza Mercato.
Quando Donatella attira la mia attenzione su un posto, ascolto sempre con attenzione... Non resterò delusa, ancora una volta… La conosco da alcuni anni. Ha attirato la mia attenzione quando ha condotto il progetto per realizzare in italiano la traduzione de Dictionnaire amoureux de Naples di Jean-Noël Schifano (Plon, 2007). Grazie all’operazione “SOS Partenope” ha messo in piedi un crowdfunding raccogliendo la somma necessaria per pubblicare, con il suo marchio editoriale, ilmondodisuk, e far distribuire il testo in Italia.
Ha fondato la società cooperativa ilmondodisuk (portale, casa editrice e e-magazine) nel 2008: «I pochi turisti – racconta- che si aggiravano per le strade di Napoli annegavano nella spazzatura della crisi dei rifiuti. E, cinicamente, fotografavano i cumuli di spazzatura come souvenir…”.
Io stessa rammento all’epoca che vedevo molti sorrisetti beffardi quando dicevo che sarei andata a Napoli… Ma ho resistito, contro ogni previsione! Era chiaro che allora Napoli e la sua costiera amalfitana erano ben lontane dall’essere la destinazione “top travel” raccomandata dall’articolo del Washington Post di Natalie B. Compton che sto leggendo in questi giorni sulle bellezze della regione napoletana: “L’Italia sarà di nuovo calda l’anno prossimo”, cioè di tendenza nel 2023.
Napoli ha sempre veicolato rappresentazioni ambivalenti: ne troviamo traccia anche in Goethe che, come annuncia in una corrispondenza del 28 maggio 1787, già si interrogava sugli “innumerevoli oziosi” di cui gli amici gli avevano parlato ma di cui non aveva trovato traccia nelle sue indagini.
Contro ogni previsione e critica, Donatella Gallone, giornalista ed editrice, ha reagito con l’arma più formidabile di tutte: la sua cultura, riuscendo a mobilitare numerosi artisti e personalità attorno al progetto SOS Parthenope.
Sono la prima a pensare che il primo contatto con Napoli spesso disorienta chi viaggia, tanto caotico e disordinato appare lo stile di vita partenopeo.
Non sono nemmeno l’ultima a lamentarsi quando arrivo alla famosa stazione dei treni/autobus dal nome evocativo: Garibaldi. Soprattutto quando mi dico che, anche se non ci sono cartelli che mi dicono a quale binario andare, alla fine il mio autobus apparirà.
Cosa bisogna capire? Fino al 1861, Napoli, una delle più grandi metropoli europee, perse il suo ruolo di capitale politica ed economica dell’Italia meridionale e divenne una città periferica della capitale romana. Ex capitale delle Due Sicilie, con una storia in gran parte “scontraffatta”, Napoli è spesso vittima di una “xenofobia storica”.
Un tempo sospeso tra emozione e storia. Sorprendentemente lontana dai classici circuiti turistici, Piazza Mercato è comunque un luogo di grande importanza storica e, a ben guardare, di struggente bellezza. La topografia del luogo rende facilmente intuibile l’importanza della piazza come area commerciale e di scambio, grazie alla sua vicinanza al porto. A prima vista, mi rendo conto che è stata sapientemente disegnata ad arco per attirare l’attenzione sui negozi.
Valentina e Donatella mi spiegano che la piazza è al centro di quattro chiese: la chiesa di S. Eligio, la chiesa del Carmine con la sua Madonna nera, la chiesa della Croce del Purgatorio e infine la chiesa di S. Giovanni.
Sant’Eligio: chiesa gotica degli Angioini. Fu costruita intorno al 1270 su richiesta di tre nobili francesi legati alla corte di Carlo I d’Angiò. È dedicata ai Santi Dionigi e Martino e a Sant’Eligio, patrono di orafi, numismatici, maniscalchi e veterinari. Si dice che la chiesa sia stata costruita per purificare la colpa della decapitazione di Corradino.
E qui è stato, infatti assassinato l’ultimo degli Hohemstaufen, ancora adolescente, che cercò coraggiosamente di riprendere i possedimenti svevi da Carlo d’Angiò. Abbandonato progressivamente dai nobili tedeschi, Corradino, come lo chiamano familiarmente i napoletani, finì la sua vita decapitato nel 1268.
Elisabetta di Baviera, sua madre, non arriverà in tempo con il pesante tesoro per salvare il figlio. Il dolore della madre in lutto commuove ancora Napoli. Elisabetta di Baviera volle che il tesoro fosse utilizzato per costruire la meravigliosa chiesa detta “del Carmine”, dove si trovano ancora le ossa di suo figlio e del cugino che fu ghigliottinato con lui.
In uno dei vicoli adiacenti alla piazza nacque il famoso Tommaso Aniello, detto Masaniello, che guidò le rivolte contro la fame dovuta alle nuove tasse imposte dall’occupazione spagnola sui beni di uso quotidiano. Fu giustiziato lì il 16 luglio 1647.
Napoli è una città intelligente, non economica. Grazie alla mobilitazione della rete costruita dalle realtà associative del luogo, di sponda con le istituzioni abitanti, di sponda con le istituzioni, Piazza Mercato potrà accogliere una fiera internazionale permanente concentrando, di volta ion volta, l’attenzione su prodotti differenti, dalla pasticceria all’agroalimentare, passando per l’oreficeria e perché no, i libri.
Come nel mio precedente articolo su Civitacampomarano in Molise, anche in questo caso vorrei sostenere che l’arte è una barriera al disinteresse pubblico. Andare in luoghi come Piazza Mercato, andare a Civitacampomarano è un atto di turismo responsabile e sostenibile: è un modo culturalmente intelligente di combattere l’inaccettabile abbandono di luoghi simbolici e meravigliosi, totalmente sottovalutati sia artisticamente che storicamente.
©Riproduzione riservata 

Qui sopra, un’immagine dell’attacco d’arte poetico a Piazza Mercato. In alto, da sinistra Valentina Guerra e Donatella Gallone. In copertina, la bellissima esedra concepita nel Settecento da Francesco Sicuro

Chi è MAGALI VILAIN
Innamorata dell’Italia e in particolar modo di Napoli, è attiva da diversi anni in ambito culturale. Il suo obiettivo: proporre operazioni di mediazione culturale e turismo mediatico: un’opera letteraria, un film, una serie possono portare i visitatori a visitare i luoghi attribuiti a un’opera che li ha toccati. È inoltre autrice di una tesi di laurea (UCL Mons, Belgio) sul modo in cui la fortunata quadrilogia di Elena Ferrante “L’amie prodigieus” ha influenzato il futuro di un quartiere di Napoli finora sconosciuto, il Rione Luzatti. Magali è impegnata in azioni educative e civiche contro gli stereotipi e i luoghi comuni che talvolta colpiscono il Sud Italia e il bacino del Mediterraneo attraverso il progetto “Gattopardo” nell’ambito della sua società di comunicazione TANCREDE sr.

VERSIONE FRANCESE
Destination Naples littéraire/ Piazza Mercato : le futur lieu tendance de l’art de vivre napolitain
par Magali Vilain

Je suis à Naples, le téléphone sonne, Donatella me propose une découverte et  de me présenter Valentina Guerra, une artiste-peintre impliquée dans le projet de revalorisation de Piazza Mercato à travers l’art. Quand Donatella attire mon attention sur un lieu, je prête toujours une oreille attentive… Je ne serai pas déçue, une fois de plus …
Voici  plusieurs années que je connais Donatella Gallone. Elle a attiré mon attention lorsqu’elle a mené bataille avec brio pour faire traduire en italien Le dictionnaire amoureux de Naples de Jean-Noël Schifano (Plon-). Grâce à l’opération « SOS Partenope » qui mettait en place un crowdfunding qui a permis de recueillir la somme nécessaire à la diffusion du dictionnaire en Italie grâce à sa maison d’édition ilmondodisuk.
C’était l’époque où en 2008 : «Cyniquement, des touristes qui parcouraient les rues de En 2008, quand je rencontre Donatella, Naples se noyait dans les ordures de la crise des déchets. Cyniquement, les quelques touristes qui parcouraient les rues  photographiaient les tas de déchets en souvenir… ».
A l’époque, je voyais nombre de sourires en coin se profiler lorsque je disais que je me rendais à Naples… Mais j’ai tenu le coup, contre toute attente .
A l’époque, force était de constater que Naples et sa côte amalfitaine étaient loin d’être la destination  « top travel » recommandée par l’article du  Washington post Natalie B. Compton que je suis en train de parcourir décrivant les beautés de la région napolitaine : « Italy will be hot again next year » soit tendance en 2023.
Naples a toujours véhiculé invariablement des représentations ambivalentes :  nous en retrouvons par ailleurs trace chez Goethe, qui, comme il l’annonce dans une correspondance datée du 28 mai 1787, s’interroge déjà sur les « innombrables oisifs » dont ses amis lui ont parlé mais dont il ne retrouve pas trace dans ses investigations.
Contre toute attente et critiques, Donatella Galonne, journaliste et éditrice a réagi avec l’arme la plus redoutable qui soit : sa culture en réussissant à mobiliser nombre d’artistes et de personnalités autour du projet SOS Parthénope.
Je suis la première à penser que le premier contact avec Naples désorganise bien souvent les repères du voyageur tant le mode de vie napolitain paraît chaotique et désordonné. Je ne suis pas non plus la dernière à m’en plaindre lorsque j’arrive à la fameuse station ferroviaire/bus au nom évocateur : Garibaldi . Surtout lorsque je me dis que bien qu’aucun signalement ne me dise sur quel quai me rendre, mon bus finira bien par apparaître…
Que faut-il comprendre ? Jusqu’ 1861, Naples, une des plus grandes métropoles d’Europe, perd son rôle de capitale politique et économique du sud de l’Italie et devient ville périphérique de la capitale romaine. Ancienne capitale des Deux-Siciles, à l’histoire largement « contrefaite » Naples est souvent victime de ” xénophobie historique “
Temps suspendu entre émotion et histoire. Etonnamment loin des circuits touristiques classiques, la Piazza Mercato est pourtant un endroit de toute première importance historique et à bien y regarder, d’une beauté poignante. On devine aisément grâce à la topographie des lieux, combien la place fut une zone commerciale et d’échanges importants grâce à sa proximité avec le port. Au premier coup d’œil, je me rends compte que la place est habilement conçue en arc de cercle pour attirer l’attention sur les boutiques.
Plusieurs associations sont actives dans cette zone, comme Assogioca, dirigée par Gianfranco Wurzburger, et deux consortiums, celui des anciens ateliers textiles présidé par Claudio Pellone et celui de l’ancien Borgo Orefici dirigé par Roberto de Laurentiis en essayant de surmonter les obstacles bureaucratiques qui se dressent entre le dire et le faire
Valentina et Donatella m’expliquent que la place est au centre de quatre églises : l’église est S. Eligio, l’église du Carmine et sa Madone noire, celle de la Croix au Purgatoire et enfin celle de Saint Jean.
L’église gothique de Sant’Eligio a été construite vers 1270 à la demande de trois nobles français liés à la cour de Charles Ier d’Anjou. Elle est dédiée aux saints Dionysius et Martin et à saint Éloi de Noyon, le patron des orfèvres, des numismates, des maréchaux-ferrants et des vétérinaires. Il se dit que l’Eglise aurait été construite pour purger sa faute de la décapitation de Corradino.
Sa fonction : permettre aux français et provençaux qui n’avaient ni famille ni résidence à Naples de disposer de leur propre lieu de culte. C’est là que se trouve l’étonnante horloge de style gothique endommagée par l’explosion du navire Caterina Costa le 28 mars 1943, qui a aussi laissé une profonde blessure au Maschio Angioino et au Théâtre San Carlo.
C’est pourtant ici qu’a été assassiné le dernier des Hohenstaufen, Conrandin, encore adolescent, qui tenta de reprendre courageusement les possessions souabes à Charles d’Anjou. Peu à peu abandonné par les nobles allemands Corradino, comme l’appellent familièrement les italiens, finira sa vie décapité en 1268, à la place de la fontaine à côté de laquelle je me trouve.
Elisabeth de Bavière, sa mère n’arrivera pas à temps avec le lourd trésor destiné sauver son fils. La douleur de la mère éplorée émeut encore Naples. Elisabeth de Bavière voulut, avec le trésor que soit édifiée la merveilleuse Eglise dite « Del Carmine » où se trouvent toujours les ossements de son fils et de son cousin guillotiné avec lui.
C’est dans une des ruelles adjacentes à la place qu’est né le fameux Tommaso Aniello dit Masaniello qui pris la tête d’émeutes contre la faim dues aux nouvelles taxes imposées par l’occupation espagnole sur les produits de consommation courante. Il y sera exécuté le 16 juillet 1647.
Naples est une ville intelligente, pas une ville à bas prix. Bonne nouvelle : grâce à la mobilisation sans pareil, la Piazza Mercato se trouve au cœur d’un grand projet de foire internationale impliquant, cette fois, la municipalité : foire internationale mettant ponctuellement l’accent sur différents produits, de la confiserie à l’agroalimentaire, en passant par la bijouterie et, pourquoi pas, les livreson .
Tout comme dans mon précédent article sur Civitacampomarano dans le Molise, ici aussi j’avancerais que l’art fait barrage au désintéressement public. Se rendre dans des endroits comme la Piazza Mercato, se rendre à  Civitacampomarano fait acte de tourisme responsable et durable : il s’agit d’une manière culturellement intelligente de lutter contre l’abandon inacceptable de lieux symboliques et merveilleux totalement sous-évalué tant artistiquement qu’historiquement.

Références :

Donatella Gallone, partenaire de Tancrede srl : https://www.tancrede.be/mes-partenaires/

Découvrez le travail de Valentina, artiste plasticienne napolitaine de renom et coup de foudre esthétique personnel :

Washington post : https://www.washingtonpost.com/travel/tips/2023-travel-trends-destinations/

A lire, à dévorer :

En italien :

Agorà: Ombre e storia nelle piazze di Napoli, lavalledeltempo.it (2021)

Donatella Gallone, Per amore delle bionde, ilmondodisuk, 2010

En français et en italien :

Philippe Vilain, Mille couleurs de Naples, Stilus Editions (2020)

Philippe Vilain, Napoli, mille colori, Gremese Editore (2021)

Jean-Noel Schifano, Dictionnaire amoureux de Naples, Plon (2016)

Jean-Noël Schifano, Dizionario appassionato di Napoli, Il mondodisuklibri 52018)


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