Ecco “il suicidio di un regime”, il saggio di Mario Ragionieri (edito da Jolly Roger), che racconta la storia di Benito Mussolini, chiamato anche Duce. Quest’ultimo è nel suo pieno potere, quando un giorno nel 1943 la sfiducia nei suoi confronti è così grande che si decreterà in seguito al “gran consiglio” la fine del partito nazionale fascista, e di fatto anche la fine del Duce stesso. Una serie di fatti si nascondono dietro la dipartita del regime, forze e nomi importanti che unendo le energie hanno messo un punto a un’era.
La figura di Mussolini è raccontata in maniera piuttosto esaustiva. L’autore descrive con minuzia il suo potere, ma anche i numerosi nemici che confabulavano alle sue spalle. La malattia di Mussolini, un ulcera gastroduodenale, sembra indebolire molto il Duce, e nel vuoto di potere che si instaura attraverso la sua assenza, sembrano fiorire una serie di potenze avverse al partito stesso.
In seguito al “gran consiglio” il partito cade, e insieme a lui anche l’influenza di Mussolini stesso. Nel 1943, racconta l’autore, due sono stati i fatti di grande importanza per l’Italia: la caduta di Mussolini la quale ha intriso la società di cambiamenti radicali e nuove opportunità e il colpo di stato che ha permesso un armistizio con gli alleati.
Il fascismo sembra giungere alla sua fine definitiva, soprattutto con il defenestramento di Mussolini, allontanato dal governo. Sono numerosi i documenti finali, che si possono trovare nel testo, essi aggiungono un forte valore documentale a quello che di per sé è un testo ben scritto e funzionale.
Nel volume troviamo i documenti dell’arresto di Mussolini, il memorale di Cavallero, il testo di legge 2693 del 9-12-1928 fino al verbale del “Gran consiglio” che mise in un angolo Mussolini. La vastità delle testimonianze riguarda inoltre anche il comparto fotografico, in cui si vede Mussolini con i moschettieri, l’incontro con Hitler, numerosi stralci di giornale, e tanti altri documenti che aggiungono valore storico al testo di Ragionieri.
Le numerose lettere, sia per quanto riguarda le ragioni belliche che per scopi personali, rendono queste pagine maggiormente vivide, sdoganando il saggio dalla mera narrazione di fatti, aggiungendo parole vere di personaggi che non sono altro che persone realmente esistite, capaci di aver stravolto e dato un peso specifico alla storia d’Italia.
Un testo, quello di Ragionieri, che posizionandosi nella saggistica storica, diviene un gioiello da custodire per gli appassionati del genere, e per chi intende volgere lo sguardo verso vicende e persone che hanno fatto del loro agire una scia di eventi, capaci di cambiare il mondo che oggi conosciamo. (Miriana Kuntz)

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