Some girls di Neil Labute, per la regia di Marcello Cotugno, rimarr  in cartellone al Piccolo Bellini fino al 15 dicembre. Al suo debutto in Italia, questa pièce, “crossover tra drammatico e comico” come vuole il regista, racconta la storia di Guy. Questo adultescente in cerca di maturit , di definizione o forse di una pacificazione sentimentale, incontra le sue ex invitandole in camere d’albergo e cerca di ricucire con loro un dialogo, di chiedere scusa, di trovare giustificazioni.
Gabriele Russo, che interpreta il protagonista, rivela “Tra i diversi giochi utili a entrare nello spettacolo, quello di cercare per strada chi potesse essere il nostro personaggio; io avevo difficolt  a trovarlo… Alla fine eccolo un vecchietto che camminava da solo. Solitario, ma speranzoso.”
Questo tragicomico artista della seduzione, sospeso tra un narcisismo psicotico alla Woody Allen e una leggerezza voltairiana ai limiti del cinismo, esprime la dinamica esistenziale di chi (senza nome) incontra donne che un nome ce l’hanno, ma che, nell’insieme, sono Some girl (s). In questo quadro di relazioni la logica del concatenamento, che nel caso vuole ricostruire l’ordine, non restituisce una dimensione morale all’uomo post-moderno. L’istante del vivere e la ricerca del ricordo non restituisce al presente il senso che fu della della madelaine proustiana. E mentre i confini tra psiche, sesso e scrittura si riconfigurano, il presente si riafferma senza false speranze o vaghe illusioni, pronto a intessere e creare nuovi profili di s e di mondo.
Vanity fair, feticcio di una dimensione dell’arte resa reale dal consumo, rende la celebrit  artistica senso della propria esistenza, la sua dicibilit . E in questa parola, caleidoscopica matrice di sensi differenti, esplode la corrispondenza con l’onest  di un significato univoco.
Fino alla conclusione a sorpresa, lo spettacolo non perde un colpo attori, testo, scenografia, costumi, dialogano in maniera essenziale e sostenuta, senza dare tregua a un pubblico che, nell’assistere, combatte la guerra di sentimenti e contraddizioni che vede svolgersi sotto ai suoi occhi, partecipa, si infervora, soffre.
catarsi? Per un uomo senza dèi questa catastrofe serve a porsi domande, a partecipare, a prendere parte. Fuori scena il suo valore politico, di dibattito e di relazioni che ri-cominciano a partire dal dialogo popolato di some (others) che ci interrogano o che continuiamo a interrogare.

Somegirl(s)

fino al 15 dicembre
Teatro Bellini
Via Conte di Ruvo, 14
Napoli

Tel. +39 081.549126

www.teatrobellini.it

In foto, la locandina dello spettacolo

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