Fantasy/ “Jäck atto III: La stirpe antica” di Simon Schiele. Se l’amicizia prevale nella guerra contro un esercito demoniaco

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“Jäck atto III: La stirpe antica” conclude l’affascinante e adrenalinica trilogia fantasy di Simon Schiele, con protagonisti due giovani guerrieri di nome Jack Lightning e Night Weid; il focus di questo terzo atto è una guerra combattuta contro un esercito demoniaco, risvegliato da uno dei peggiori nemici dei due ragazzi, Artak Diarvild.
Un altro tema importante è l’amicizia: lo stretto legame tra i protagonisti evolverà in questo romanzo, parallelamente alla loro crescita e al loro inevitabile cambiamento; la loro evoluzione li porterà a volte su sentieri diversi ma non minerà l’affetto incondizionato che provano l’uno per l’altro.
L’autore si dimostra ancora una volta abile nell’intrecciare una trama che mantiene l’equilibrio tra i momenti d’azione pura e altri più riflessivi e distesi, in cui si approfondisce la maturazione dei protagonisti; le scene di combattimento sono ben concepite e tengono alta la tensione e, inoltre, vengono introdotti anche i draghi, i quali, come ogni appassionato di romanzi fantasy sa, sono sempre la ciliegina sulla torta.
L’autore ne restituisce un’immagine originale, e li chiama Dracks: «La creatura, il Drack, era alto quanto tre cavalli l’uno in cima all’altro, e l’apertura alare era quasi il triplo! Era sì un rettile, ma non come venivano descritti i draghi nelle storie. Al posto di squame indistruttibili aveva piume dello stesso colore di zampe e ali, cioè bianche; al posto di quattro zampe più le ali, ne aveva due e le ali facevano da zampe anteriori; il capo, infine, non era ricoperto di corna appuntite, ma aveva due lunghi pendenti, simili a orecchie, che scendevano fino a metà collo».
In questo terzo volume si viaggia tra diversi regni dell’isola Faharen e si rivelano molti segreti che erano rimasti tali nei precedenti romanzi: veniamo in particolare a conoscenza dell’origine antica del potere di Jack, il quale ha una spada che lo rende quasi invincibile, e che riesce a trasfigurarlo quando la estrae e combatte con essa.
E viene anche maggiorente approfondito il carattere di Night, finora considerato più una spalla del vero protagonista: egli è invece molto importante per il proseguo della storia, e gli sarà anche riservato un epilogo davvero intenso ed emozionante.
“Jäck atto III: La Stirpe Antica” possiede tutti gli ingredienti per essere un fantasy apprezzabile sia dai puristi del genere che da coloro che amano che si mescoli il fantastico con storie più orientate verso la crescita personale dei protagonisti, in modo da unire l’intrattenimento con l’approfondimento psicologico. (Antonio Parlasi)
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