Graphic novel alla Fumetteria Alastor di Via Mezzocannone n. 7.  Con l’esordio dell’illustratrice Martina Rossi che ha proposto, nello scorso weekend, il suo “Percy’s Song” edito dalla casa editrice Phoenix publishing.
In un’epoca in cui molte librerie chiudono, soprattutto a Napoli, Alastor mostra quanto sia importante rivoluzionarsi e proporre idee al passo con i tempi e abitudini sociali.
Il volume illustrato ha suscitato l’interesse dei presenti, puntando diritto al cuore.

Un’opera straordinaria, curata in ogni dettaglio, dedicata all’importanza di sognare e realizzare i propri obiettivi a prescindere dal giudizio della società. Un libro che descrive, allo stesso tempo, la sofferenza derivante dalle decisioni altrui imposte al nostro modo di essere.
Martina Rossi nasce a Recanati nel 1989, si avvicina all’illustrazione e al fumetto sin da piccola. Dopo il diploma conseguito all’Istituto d’Arte “G. Cantalamessa”, si trasferisce a Roma. Continua il suo percorso alla scuola romana dei fumetti, iniziando a lavorare come ritrattista e autrice di  copertine per autori indipendenti.
Arrivano, così, le prime collaborazioni con gli scrittori Pierluigi Curcio e Orietta Cicchinelli. Lavora anche per il quotidiano Metro Roma e nel 2016 per la casa editrice Lo Scarabeo. Attualmente è colorista per la casa editrice BellaFe e elabora le proprie idee per L’Americana studio, approcciandosi al suo primo fumetto Percy’s Song.
Percy’s song nasce dall’omonima canzone di Bob Dylan: Martina non riusciva a smettere di ascoltarla. La musica, il ritmo e le parole di quel testo, sono entrate in lei e l’ hanno portata alla realizzazione del fumetto. Un invito, attraverso quella canzone e poi con l’illustrazione e le parole, a venire fuori da un brutto momento. Con il coraggio di raccontare e trovare le giuste risposte.
Il giudizio dell’ambiente in cui viviamo influenza a volte le nostre scelte e decisioni, facendoci sembrare agli occhi di noi stessi “sbagliati”. Adulti, scuola, genitori, amore tutto può condizionarci e tal volta “gli altri” possono farci perdere delle occasioni e noi stessi.
Racconta Martina: «Cosa succede quando non sappiamo più chi siamo e sentiamo che il nostro passato non ci rappresenta più? Ritorniamo bambini, dimentichiamo l’esperienza e ci lasciamo guidare dall’istinto. Diventiamo ingenui e cerchiamo di costruirci un’identità, vagando da una situazione ad un’altra, provando a capire cosa definirà il nostro “io”. Spesso non riusciamo a diventare le persone che vorremmo essere e ci sarà sempre qualcuno pronto a puntarci il dito contro».
Lei ha avuto il coraggio di narrare la sua esperienza di vita e condividerla con gli altri.
Vita e morte si alternano all’interno del fumetto in un racconto fantastico. «Quando Percy si sveglia, dopo un lungo sonno, non ricorda nulla del suo passato. Tutto ciò che sa è di essere morto».
Percy si ritrova in un mondo di gnomi e vaga alla ricerca della sua identità, incontrando diversi personaggi, aspettando il giudizio del “giudice”, figura chiave della storia, un mostro che ha al posto del corpo una sedia e che giudica i non morti, decretando sul loro destino.
Un viaggio tra la vita e la morte, due sorelle che si conoscono ma nutrono convinzioni diverse. La scelta di ognuno di noi se vivere o morire, reagire e ribellarsi al sistema o essere per sempre succubi, adattarsi e accontentarsi delle decisioni che ci vengono imposte.
«Morte è mia sorella e qualcosa ti ha spinto a preferirla a me , questo mi ha fatto molto soffrire, perché io ho vissuto con te ogni singolo giorno, mentre lei ti ha conosciuto solo alla fine».
Nelle illustrazioni, troviamo colori pastellati, in contrasto con il dramma in corso: un lavoro che rapisce il lettore fino all’ultima pagina.
Alla presentazione sono intervenuti Ruben Curto (fumettista , muralista, vignettista, illustratore, docente e cofondatore del collettivo Nube) e un in video- messaggio il doppiatore Jacobo Calatroni, (voce italiana di Spider-Man nel videogioco Marvel’s Spider-Man e di Akira Fudo/Devilman nella serie Crybaby) ha moderato Francesco Saverio Tisi, vice direttore della Phoenix.
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In alto, un momento della presentazione

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