Era tanto innamorato della pasta, il compositore di Pesaro Gioacchino che se ne faceva mandare addirittura casse da Napoli. Nel 1859, lamentandosi con un amico per il ritardo di una di queste spedizioni, si firmò “Gioachino Rossini, Senza Maccheroni”. E la pasta di Salerno e di Gragnano saranno protagoniste della prima serata di Rai 2, grazie a Giuseppe Di Martino, amministratore delegato del Pastificio Di Martino Gaetano & F.lli Spa e proprietario di Antonio Amato di Salerno, che vestir  i panni del “boss in incognito” luned 25 gennaio alle 21.10 nella sesta puntata del programma condotto da Flavio Insinna.

Sar  Giuseppe Di Martino del Pastificio Di Martino Gaetano & F.lli Spa a svelare ai telespettatori una storia imprenditoriale di successo nel settore alimentare tra gli stabilimenti e luoghi di lavoro del gruppo Di Martino. L’imprenditore aprir  le porte dell’azienda (foto) alle telecamere per raccontare se stesso, la sua famiglia, e i propri dipendenti; non mancheranno colpi di scena e momenti di intensa emozione. ‪‬
La storia del pastificio Di Martino nasce con suo nonno Giuseppe, che nel 1907, all’et  di 10 anni, iniziò a lavorare in un pastificio il cui proprietario non aveva figli maschi a cui tramandare la sua sapiente esperienza. E ben presto diventò “capo d’arte della pasta corta”, tramandando la sua arte ai figli. Oggi sono i nipoti Giuseppe e Giovanna Di Martino, pastai di terza generazione, a portare avanti quella vocazione, con lo zio don Gaetano Di Martino.

Il gruppo produce nei 4 stabilimenti 220.000.000 pacchi di pasta in un anno,
distribuiti in 45 paesi nel mondo, con un fatturato 2015 di 105 milioni di euro. Alll’originario marchio Di Martino si sono aggiunti il Pastificio dei Campi e il nuovo marchio Antonio Amato, acquisito e rilanciato da Di Martino dopo fallimento dell’azienda Amato.

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