Al ricercatore irpino Pascal Perillo (foto) il premio italiano di pedagogia 2015. Questa la motivazione «Una delle opere migliori della più recente produzione scientifica nazionale che, in ambito pedagogico, ha reso centrale la problematica sulle professioni educative, rilevando, con adeguatezza e competenza, la necessit  di “dare ragione” ai professionisti dell’insegnamento e dell’educazione ed esplorando le forme di pensiero e di conoscenza inscritte nel loro agire».
Perillo, giovane ricercatore irpino (classe 1980 e origini di Grottaminarda) insegna all’Universit  Suor Orsola Benincasa Modelli e pratiche educative per la formazione continua alla facolt  di Scienze della Formazione. Coordinatore anche del master per dirigente scolastico, del corso di perfezionamento su “Politiche, strategie e azioni educative di prevenzione e intervento tra scuola e territorio sulla dispersione scolastica” e dei Corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attivit  di sostegno didattico agli alunni con disabilit .

Il Premio è arrivato per il volume “Pensarsi Educatori” (Liguori Editore) dove Perillo – come sottolinea la giuria presieduta da Michele Corsi, direttore del dipartimento di scienze della formazione dell’Universit  di Macerata «approfondendo in maniera scientificamente fondata tale suggestivo ambito di ricerca, ha il merito di realizzare un mosaico assai articolato, ponendo in giusto risalto la difficolt  di molti professionisti da organizzare la propria attivit  lavorativa in armonia con gli assetti mutevoli delle situazioni ed individuando nel modello dell’ “apprendimento trasformativo” delineato da Mezirow, l’unico in grado di sostenere e rappresentare un processo di crescita capace di riconfigurare profondamente gli schemi e le prospettive di significato comunemente utilizzati dagli educatori per “incorniciare” la loro stessa esperienza pratica».

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