Anche il sabato della fotografia si reinventa e va su Facebook  con opere, scatti e filmati di 10 artisti italiani e napoletani. Così Pino Miraglia, che cura la rassegna nella Sala Assoli di Casa del Contemporaneo si tuffa con la sua creatura nel  mondo della rete.
Nasce così un nuovo format,Il sabato della fotografia online”, una piccola programmazione in streaming, da vedere e rivedere, che da sabato 28 marzo mostrerà opere, scatti e filmati di alcuni autori che si sono avvicendati negli incontri  delle cinque edizioni della rassegna.
Sottotitolo dell’iniziativa: Le narrazioni visive a cura di Pino Miraglia. Che  sono formate da materiale video inedito, poco visto o realizzato per questa occasione: documentari e video-racconti fotografici che terranno viva l’attenzione sulla cultura visiva.
Due gli appuntamenti settimanali, il martedì e il sabato, che saranno disponibili in streaming dalle 12 in poi sulle pagine facebook di Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli | Iniziativa #nonfermiamolacultura, Casa del contemporaneo, Movimenti per la fotografia e Sala Assoli.
Ecco gli artisti che partecipano al progetto: Francesco Cito | A wide Gaze  (foto) di Guido Pappadà, Alessio Paduano, Stephanie Gengotti, Pino Miraglia, Lucia Patalano, Raffaela Mariniello, Diana Bagnoli, Fabio Donato, Massimo Cacciapuoti e Sergio Siano.
Il primo appuntamento è  domani, sabato 28 marzo, dalle ore 12 in poi con A wide gaze:   il regista e documentarista Guido Pappadà racconta il percorso professionale del fotoreporter di guerra Francesco Cito.
Attraverso una lunga intervista e una serie di colloqui con giornalisti che lo hanno affiancato nei luoghi caldi, Pappadà delinea il ritratto di un artista che ha raccontato alcuni dei grandi eventi del ventesimo secolo nonché aspetti sociali e culturali della Napoli degli anni Ottanta e Novanta.
La carriera di Cito inizia nel 1972 a Londra, dove sviluppa la passione per la fotografia. Dal 1975 diventa foto-giornalista freelance, collabora per il Sunday Time Magazine, ottenendo la sua prima copertina col servizio “La mattanza, sull’antico modo di pescare i tonni in Sicilia”.
Nel 1980, dopo l’invasione sovietica, è uno dei primi fotoreporter che raggiunge clandestinamente l’Afghanistan, viaggiando a piedi per 1200 chilometri con vari gruppi di guerriglieri. Qui ritornerà nel febbraio 1989 come corrispondente de Il Venerdì di Repubblica per documentare il ritiro dell’esercito sovietico.
“A wide gaze” è stato trasmesso in prima serata su Sky arte nel 2019 e proiettato i n alcune occasioni di eventi legati alla fotografia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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