Torna nella citt  che gli ha rubato il cuore. Jean-Nol Schifano presenter  all’Istituto francese di Napoli (via Crispi 86) marted 26 aprile, alle 18.30, il suo nuovo libro “Encore un tour autour de la vie” (Chroniques napolitaines III), edizioni Gallimard (pagg.180, 20 euro). Con lui, intervengono Stella Cervasio, Donatella Gallone e Salvio Esposito.

E’ la luce che disegna danze d’amore. Napoli. Lo accoglie tra le sue braccia come uno dei figli prediletti. Orgogliosa che lui ne parli con fierezza nei suoi giorni e nei suoi libri. Un altro dedicato interamente a lei, il terzo, di quelle cronache che con il paziente intarsio delle parole riesce a trasformare in letteratura. “Encore un tour autour de la vie” ("Ancora un giro intorno alla vita”) è appena uscito in Francia per le edizioni Gallimard. Nel prologo, Jean-Nol Schifano sottolinea la colonizzazione delle due Sicilie messa in opera da Joseph Marie Garibaldo (cognome solo successivamente esibito al plurale), il bucaniere nato a Nizza, abituato a ubbidire ai suoi capi.
La citt  nazione
La citt  nazione si espande tra 180 pagine, per offrire emozioni pure di fatti veri, ondeggianti tra epoche diverse. La prima è quella di oggi, dei babydoccia (les enfants-douche), ragazze e ragazzi di 12/13 anni che praticano il sesso come se si lavassero la mattina. Basta un messaggio sullo smartphone per organizzare un incontro a tre e filmarlo nei bagni della scuola. Allineati su una perdita di valori collettiva globale, hanno cancellato sentimenti e sensualit . Ne compensa l’indifferenza, la pienezza erotica del rapporto amoroso di Giannatale (il narratore) con Elena, ereditiera con dimora a Posillipo e due figlie, Aurora e Ninfa, che appartengono alla generazione delle Lolite per noia.

Assassina per amore dei figli

La carnalit  non viene meno nemmeno nel secondo capitolo dove si racconta la storia di una madre di famiglia, fedele a Mussolini e al Fascio, Esposito Elena (il nome che ricorre nella narrazione, sensuale femminino). Originaria di Gesualdo, piccolo centro irpino. La figura di questa microdonna corvina e pelosa, nata da uno stupro, quasi una nana, dai grandi occhi verdi inquietanti, si sviluppa anche nel delirio di dettagli raccontati in prima persona, con la freddezza di un’assassina che si assolve confessando i delitti commessi per amore dei suoi (quattro) "pargoli". E’ al sacro cuore di Gesù che si vota, in una promessa delittuosa, per salvare la loro vita, offrendogli la morte di persone innocenti e malate. Cartomante e fattucchiera che ha conquistato la fiducia di anime solitarie, a Venafro dove si è trasferita per seguire il marito, uccide tre delle sue "assistite", le fa a pezzi con l’abilit  di un macellaio, dissolvendole in saponette e pasticcini.
La carit  carnale
La (molto) Santa Inquisizione, che a Napoli non è riuscita mai imporsi grazie all’unione di tutti i napoletani in corteo per respingerla, piega gli eretici partenopei fuori dei confini cittadini. Com’è successo a Giordano Bruno mandato al rogo a Campo dei Fiori e alla partenopea, di cuore e di spirito, Suor Giulia di Corma (Sainte Baubo), costretta all’abiura nel 1615 e inghiottita nel ventre del papalino Castel Sant’Angelo. La religiosa è colpevole della carit  carnale che celebra nel palazzo ereditato dalla sua padrona, vedova e senza figli, inscenando “esercizi spirituali” consacrati alla religiosa adorazione della "sacra vulva", con dieci uomini e altrettante donne.
La corruzione spuzza

Alla memoria storica si fonde il quotidiano approccio all’eros della voce narrante nella camera 404 del Grand Hotel Vesuvio sul lungomare l’amplesso con la matronale Elena fa annaspare l’amante smarrito in una soffice montagna di volutt . Il panico si riassume in una frase «Ma piscia , piscia perch possa orientarmi…». Nella citt  dove la corruzione "spuzza" (dall’esse privativa si dedurrebe che non puzzi affatto), secondo il "neologismo" di Papa Francesco, in visita sotto il Vesuvio il 21 marzo 2015, quel papa Bergoglio che è un ossimoro pontefice nero, gesuita, si è fatto bianco con l’arte dell’illusionista in un marcio Vaticano. Scenario palpitante, il tessuto ineguagliabile di una citt  capace ancora di dare le vertigini. Dove tutto è anatomico. In antitesi a un mondo omologato dall’ipocrisia.

Nella foto, lo scrittore la copertina nel banner dell’evento organizzato all’istituto francese di Napoli

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