Freddo, Vento, Neve. Un passo dopo l’altro.
Continuare ad andare avanti
“Non posso farcela sono stanco.”
Il Vento grida, la Montagna ulula, l’Uomo avanza. Perch è l, non lo si può sapere; ma non può importare. Importa solo andare avanti. Il Vento urla, il Freddo sussurra, il Sonno tenta, la testa è pesante, la Terra è dura.
Un altro passo, un altro movimento, il Vento è muro e l’Aria è pietra. Il ginocchio è piombo, la coscia è filo. Un peso cade,l’altro pure. E assieme all’altro il resto.
Il Freddo parla “arrenditi”, il Sonno sogghigna, le palpebre cedono. La Neve è lenzuolo e il Ghiaccio materasso.
“Non posso non cadrò un altro passo andrò avanti.”
Il piombo risponde, il corpo avanza, i fili sollevano i piombi. I muscoli si contraggono, le ossa rispondono. L’Uomo cammina, va avanti.
La Montagna è ripida, il Vento è muro, il Freddo è metallo. Gli arti vanno uno davanti all’altro.
La Montagna è ripida, il Vento è muro, il Freddo è metallo. Gli arti vanno avanti, i fili diventano piombo.
La Montagna è ripida, il Vento è muro, il Freddo è metallo. Il piombo cade, il corpo cede.
La Montagna è ripida, il Vento è muro, il Freddo è metallo. L’Uomo e stanco, si arrende, la vita striscia via.
La Montagna si slancia, il Vento crolla, il Freddo arrugginisce. Cos va la Vita.
L’uomo sfida, la Natura vince.

GIOVANI(SSIMI AUTORI)
Stefano D’Auria, 21 anni, è nato a Castellammare di Stabia dove abita. Studia alla Federico II di Napoli, terzo anno di lettere moderne. Le passioni i libri e i videogiochi. Scrive racconti da anni…

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