Lo sappiamo, Napoli si sviluppa in verticale, dal mare verso la collina e molte sono le scale che agevolano i collegamenti. Le conosco le scale del Petraio e ci ritorno con piacere. Devo raggiungere Carlo Luglio, regista e sceneggiatore napoletano, a casa sua. Non puoi non guardarti attorno in questo vecchio borgo, è una realt  particolare, ci trovi i tipici bassi che qui però hanno finestre panoramiche, verande e terrazzini.
Federica Rispoli mi aspetta, pronta ad immortalare con i suoi tratti il volto dell’intervistato. Raggiungiamo Carlo al primo piano dopo aver attraversato un cortile, salito scale, percorso corridoi, tutto molto lontano dal solito condominio. Federica sfodera le sue matite, Carlo le si sistema di fronte. Siamo in un terrazzo seduti a un tavolo, due cani corrono liberamente e due gabbiette appese al muro accolgono degli uccellini.
Luglio abita al Petraio da poco tempo, dopo aver lasciato la casa di Posillipo, prima, e quella dei Quartieri Spagnoli, dopo. La sua infanzia è segnata dalla separazione dei genitori e il piccolo Carlo scopre che pensando ai viaggi, guardando film e leggendo, può vivere una sua realt  parallela. Intorno ai 16-17 anni pensa di soddisfare il suo desiderio di emergere diventando un attore. Lascia gli studi superiori all’ultimo anno e a 18 anni va via di casa. Prende il diploma privatamente, a 19 anni capisce che per avere la possibilit  di un racconto autonomo potrebbe fare il regista, sicch va a Bologna, al Dams, dove si laurea in Storia del Cinema.
Ritorna a Napoli intorno ai 30 anni dopo aver fatto la gavetta a Roma per 6 anni. Importanti le sue esperienze come assistente alla regia per Marco Risi, Ricky Tognazzi e Roberto Cimpanelli. Una volta a Napoli fonda insieme a Gaetano Di Vaio un’associazione culturale, Figli del Bronx, che più tardi diventer  una casa di produzione cinematografica.
Il suo sguardo come regista, attraverso documentari, docu-film e film, indaga sulla vita delle umanit  marginali cercando di dar loro voce . La verit , l’autenticit  sono i suoi strumenti privilegiati. Gli chiedo Che sapore ha la verit  ? mi dice «lo stesso sapore delle emozioni » e poi continua dicendo che riesce sempre ad entrare in empatia con i suoi personaggi, commuovendosi con loro e per loro, senza provare però nessun tipo di pietismo.
Sua la regia di due film, Capo Nord, nel quale Luglio racconta di quattro giovani napoletani che vanno in Norvegia e della loro crescita nel vivere esperienze importanti come l’amore, il lavoro, la diversit , la morte. Il film ha vinto la Palma d’argento al Festival di Valencia. L’altro suo film, Sotto la stessa luna, è ambientato a Scampia e racconta la storia di cinque individui che si combattono senza tregua, vincitore del Golden Award al Festival del Cairo.
Nella sua produzione ci sono quattro documentari, tutti interessanti, comePittura a mano armata, dedicato a Gianni Pisani, il quale nei suoi lavori usa pistole e coltelli come protezione dalla vita pubblica e privata; Il Cinema Salato, una raccolta del film muto napoletano; Radici, un viaggio musicale con Enzo Gragnaniello che attraversa Napoli di ieri, quella di “sotto”, e Napoli di oggi, quella di “sopra”, questo documentario partecipa a vari Festival Internazionali raccogliendo premi e menzioni.
Fin qui è evidente come il regista indaghi sui sentimenti, sulla sua citt , sull’arte, ma c’è un tema antico e moderno a lui caro, la cultura popolare legata agli uccelli e l’ onomatopea soprattutto del canto dei cardellini, dei ciuffolotti e dei canarini . Nel suo documentario, Cardellini addolorati , girato interamente in Campania, si parla di bracconieri, mercanti, allevatori e uomini che hanno fatto dell’ornitologia quasi una mania. E, “per non dimenticare”, ha girato un corto , Ciao Mamma, dedicato a Gelsomina Verde, vittima innocente di camorra a soli 22 anni, nel pieno della cosiddetta faida di Scampia, il suo corpo dopo essere stato torturato fu dato alle fiamme. Oggi, grazie al “Laboratorio Mina” di Scampia, Gelsomina rivive mostrando l’altra faccia di Gomorra, un laboratorio dove si insegna un cinema che indaga sulla realt  senza spettacolizzarla.
Arriviamo a Magma, docufilm del 2015 che racconta le tradizioni della terra vesuviana, in particolare quella di Somma Vesuviana. Carlo mi dice che di Magma porta con s l’umanit , la vitalit  e la musicalit  di quelle persone, testimoni della storia vissuta alle falde del Vesuvio.
A questo punto uno sguardo a Federica viene naturale, la vedo sorridente e intenta a portare a termine il suo ritratto. Oggi Carlo lavora tra Napoli e Milano. A Napoli tiene un corso all’Accademia di Belle Arti dove insegna Regia e a Brera una cattedra di Teoria e Metodo dei Massa Media. Intanto sta lavorando insieme a Fabio Gargano a L’ultimo fuorilegge con Pino Mauro e a Ladri di cardellini. Tanta roba Carlo, Federica la vede e pare non finire più di aggiungere particolari al suo ritratt            6                 è« «    oè  á«o. Mi piace sentire le storie delle persone e ogni volta le lascio portandomi una sensazione indefinita che va al di l  delle parole. 503 gradini quelli del Petraio, ne faccio una parte , mi sembra di percepire lo spirito del posto che corrisponde alla sensazione che mi ha lasciato Carlo fatta di sobriet  e leggerezza.

Nell’immagine, Carlo Luglio visto da Federica Rispoli

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