La città di Napoli ricorda Mino Argentieri, docente, critico cinematografico e storico del cinema, scomparso il 22 marzo scorso. Docente dell’istituto universitario “L’Orientale” di Napoli dal 1974, un punto di riferimento sulle analisi del cinema in rapporto alla società, al potere, alla censura.
Nel 1960 fondò Cinemasessanta, rivista cinematografica mensile, assieme a Tommaso Chiaretti, Spartaco Cilento, Lorenzo Quaglietti e Giovanni Vento. La rivista si caratterizzò principalmente sulle riflessioni di teoria, estetica e linguaggio del cinema, non mancando mai di denunciare ogni forma di censura e di pressione politica.
Così lo ricorda il regista e sceneggiatore Paolo Taviani: «Un critico straordinario, la scrittura di Mino credo sia tra le più alte non del cinema italiano ma della cultura italiana. Era anche un tipo divertente, parlavamo di cinema ma anche dei nostri malanni, direi che c’era in lui un’allegria  Era sempre una sorpresa come lui parlava dei nostri film e noi aspettavamo il suo giudizio severo, ci faceva vedere una luce nuova, cercava di entrare nell’animo di chi aveva fatto il film. Questo suo modo di scrivere era unico, abbiamo vissuto con Mino in passato una vita di lotta per il cinema che forse oggi è dimenticata. A quell’epoca c’era la democrazia cristiana da una parte con il suo potere e c’erano gli altri dall’altra tra cui noi, fare film era difficile, i film che facevamo noi giovani erano attaccati dalla critica, da quel sistema di potere. Lui era comunista influenzato dalla ideologia, era libero e combatteva per un cinema libero non soltanto economicamente».
Il 26 settembre 2015 in una lunga intervista rilasciata a la macchinasognante.com, contenitore di scritture dal mondo, alla domanda “che cos’è il cinema?, con una insolita capacità di sintesi rispondeva: «Eh … tante cose. E’ parte integrante della vita, va oltre la vita, racconta, aiuta a sognare, a immaginare. Mette ognuno di noi davanti a se stesso, a ciò che viene fantasticato … è la vita. Una parte importante e assolutamente irrinunciabile della vita».

 

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