L’università Federico II di Napoli apre al territorio, tra teatro e cinema.   Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, accompagnati al violino da Riccardo Zamuner, interpretano l’epistolario tra Federico De Roberto ed Ernesta Valle, Si dubita sempre delle cose più belle. Parole d’amore e di letteratura, pubblicato a cura di Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappula.
Giovedì 24 novembre, alle 11, al Cinema Academy Astra di via Mezzocannone 109.   Il reading, nel programma della Federico II F2Cultura, apre la rassegna “Senza sipario. Il teatro nell’Università”. Intervengono: il rettore dell’Ateneo, Gaetano Manfredi, il prorettore Arturo De Vivo, Guido Trombetti (già rettore della Federico),  Edoardo Massimilla, direttore del dipartimento di studi umanistici, l’autrice Sarah Zappulla Muscarà, Mariano Rigillo e Pasquale Sabbatino, coordinatore del Master in drammaturgia e cinematografia.
Il corposo carteggio inedito (734 lettere, 84 foto, 2144 pagine, un migliaio di nomi) fra Federico De Roberto e la gentildonna Ernesta Valle, moglie dell’avvocato Guido Ribera, ribattezzata Renata (perché “rinata” all’amore) o Nuccia (diminutivo di “femminuccia”), rivela un labirinto di passioni segrete dove emerge l’anima dei due amanti. Il possedersi reciproco diviene assoluto, insaziabile, quasi indescrivibile: «ci sono certe parole che mi scottano: io non posso scrivere passione, struggimento senza sentirmi struggere fino alle ossa dal bisogno di stringerti, di baciarti, di divorarti, di compenetrarti nella mia carne, nel mio sangue, in tutto l’essere mio».
Protagonista ancora la  Federico II. Stesso  giorno,  stesso luogo,  ma di sera.  Continua l’iniziativa “Cinema, mon amour – I giovedì dell’Astra”, con ‘Gli uomini, che mascalzoni’, del 1932, omaggio al maestro Vittorio De Sica, alle 20.  La proiezione inaugura la sezione “Dalla parte degli attori”, con il suo primo grande successo,  che punta l’attenzione sulla performance d’attore.
Vittorio De Sica è stato uno dei più amati ed apprezzati registi italiani. Con film come Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948) e Umberto D. (1952) ha regalato al cinema alcuni tra i maggiori capolavori del Neorealismo. Se con Il boom (1963), interpretato da Alberto Sordi, ha contribuito alla diffusione della commedia all’italiana, ha anche saputo raccontare, a partire da romanzi come La ciociara di Alberto Moravia e Il Giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani, alcune pagine drammatiche della storia italiana. Ma l’incontro all’Astra è dedicato a Vittorio De Sica attore, ma  le sue due realtà sono inscindibili: la locandina della serata  lo mostra, ormai maturo, accanto a una macchina da presa perché proprio il suo essere interprete lo ha reso capace di dirigere attori non professionisti  e di far emergere una star come Sophia Loren.
La  prossima  settimana  in cartellone c’è Lʼintervallo di Leonardo Di Costanzo, 2012, per la sezione “Nuove prospettive”. Il regista sarà presente in sala.

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