Sarà distribuita a Napoli e in Campania e nei circuiti della ristorazione la nuova Birra Peroni Napoli, un prodotto che si presenta come un omaggio alla città anche nei colori, infatti l’etichetta è azzurra e riporta incisi i nomi di tutti i quartieri partenopei.
Spiega il sindaco Luigi de Magistris: «Birra Napoli lega nuovamente la Birra Peroni alla nostra città, con immagini di tutti i quartieri. Ancora una volta evidentemente Napoli è attrattiva per investimenti commerciali di qualità e noi non possiamo che essere contenti di questo».
Birra Napoli appartiene alla città dal 1919 quando le birrerie meridionali iniziarono a produrla nella storica sede sull’altura dominata dalla Reggia di Capodimonte. E così come un tempo questa birra dal sapore deciso e fruttato torna sulle tavole dei napoletani, con il suo gusto immediatamente riconoscibile. Ingredienti come il grano duro ed il malto d’orzo sono al cento per cento campani e di altissima qualità.
«E’ un progetto- afferma il brand manager birra Napoli Francesco Affinito- che ci ha resi particolarmente orgogliosi e che segue la scia di altri lanci che abbiamo fatto nel corso degli anni in altre città d’Italia. L’obiettivo di Birra Napoli è quello di essere un vero e proprio tributo alla città, a partire proprio dall’etichetta, volendo fare un omaggio alla città ed a tutti i suoi quartieri, perché questo prodotto è intrinsecamente partenopeo, fatto con ingredienti campani».
Ma non mancano le polemiche da parte degli ultimi ex lavoratori dello storico birrificio di Miano, dove sorgerà un complesso progetto di riqualificazione urbana. Gli ex lavoratori, una quindicina in tutto, da anni senza alcun sostegno al reddito, hanno strenuamente lottato per essere ricollocati laddove hanno lavorato per quasi tutta la vita, nella periferia a nord di Napoli.
Come Vincenzo Guardasole, che dalla sua pagina di Facebook, tuona: «Hanno molta più dignità i manager del gruppo Fiat che quelli di Birra Peroni. Mai si sognerebbero di fare location di un lancio pubblicitario del loro prodotto in una città ove hanno chiuso uno stabilimento produttivo, lasciando persone per strada. E poi il nostro sindaco che accondiscende astrattamente, visto che la nostra vertenza è proprio in capo al Comune di Napoli. Al suo posto li avrei fatti correre oltreoceano, ma sono punti di vista».
Ancora più netta la giornalista Donatella Bernabò Silorata:  «Cara Peroni, io da napoletana, questa birra non la comprerò mai. Ed è inutile che cerchi di convincermi con tutta la storia passata, lo stabilimento produttivo e i tuoi legami con la città. Storia passata. Quando Napoli era nella merda, cara Peroni, te ne sei andata e hai trasferito altrove la tua produzione. Ora è comodo rientrare dalla finestra. E ha sbagliato chi te l’ha spalancata. La tua Birra Napoli è prodotta a Roma e di artigianale, a mio avviso, ha ben poco. Ed è inutile che nascondi il nome Peroni dall’etichetta».

 

 

 

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