il 2018 e per le strade pulite, silenziose, calme della “Napoli delle Libert ” passeggiano quiete persone felici, pare, sorridenti nelle loro paresi plastiche, fasciate in luminescenti tute high-tech, ognuna diretta, probabilmente, verso la propria casa, in attesa di vedere la tv. Del resto, ormai, ammirare la bellezza dello schermo televisivo è l’attivit  ricreativa principale, nonch la più salutare, di ogni cittadino che si rispetti, con tutti quei programmi vari, i quiz e poi bisogna restare con gli occhi e le orecchie ben attenti, perch non puoi mai sapere quand’è che il “Presidente a vita” apparir  con quel suo sorriso bianco ed il suo abito pulito a donare ad ognuno un po di se. Lobotomizzati? Forse. Contenti? Sicuramente. O forse è il contrario? Oh, poco importa, purch gli abitanti della citt  del Vesuvio (tornato finalmente verde, ora che quelle odiose case hanno smesso di abbracciarlo con quell’inspiegabile, pauroso affetto) si rechino in pellegrinaggio all'”Ufficio della Piena Occupazione della Napoli delle Libert “, aspettando, sperando di poter toccare con mano, graziandoli dalla crisi d’astinenza, il “Beneamato”, ringraziandolo con il bagno di folla che merita.
Una figura, tra tutte, è diretta verso quell’ufficio, una figura vestita fuori moda, che osserva spaesata le teste rasate, ornate da adesivi fluorescenti, di quelle persone che attraversano il “Viale del Presidente”, eh gi , quello che una volta si chiamava Corso Umberto I o più semplicemente il “Rettifilo”, che si riversano nel “MultimegaberluCenter”, dove una volta c’era quel posto cos caratteristico, si, la “Pignasecca”, tutti visi incorniciati da un ghigno che sa di maschera e lui, di maschere, se ne intende. Ne ha viste tante, sue compagne di vita, cedere il passo al tempo, adeguarsi, lasciare il palcoscenico, finchè non è rimasto solo lui, con la sua stampata in volto, sempre la stessa eppure sempre diversa, evolversi da Maccio, suo “tris-tris- tisavolo”, a Edoardo, da Peppe Barra a quel “giovane Massimo, cu chilli bell’uocchie fute e chine ‘e malinconia”. E lui, Pulcinella, è sempre stato il protagonista, con i suoi “lazzi” e con le sue verit  dette tra mille fesserie, emblema di un popolo che l’ha fatto portavoce di sofferenze e di riscossa. Ed ora è stanco, stanco di essere degradato a marchio di garanzia della pizza doc, stanco di un mondo che non lo vuole più, che lo ritiene un sovversivo, offensivo, pericoloso resto di un passato da cancellare e, tra mille fantasmi senz’anima della citt  moderna, tenter  di riaffermare il proprio essere, di riprendersi il suo posto nel Mondo. Lui, l’ultimo ribelle, che rivendica il suo posto tra i vivi, prendendo una citt  a palcoscenico, stanco di tacere, deciso a non abbassare mai più la testa, “nemmeno pe’ s’a fa’ taglia’”.
Questa è “La buffa solitudine” di Angelo Otero, edita da “ilmondodisuklibri”, un racconto surreale, la “favola tragicomica” di una maschera, l’unica ad aver smesso di essere tale, perchè personificazione di Napoli, rappresentazione del suo popolo e degli sconfitti di tutto il mondo, della loro riscossa anche solo nella rappresentazione scenica, della sua lotta ad un mondo di servi silenziosi, che l’ha reso disoccupato e vagabondo, della sua rivalsa, della rivendicazione del suo scopo, della sua esistenza.

In foto, la copertina del volume e uno scatto napoletano di Vincenzo Amato

LA PRESENTAZIONE AL TEATRO SANCARLUCCIO

Il libro sar  presentato venerd 2 dicembre 2011 al Teatro Sancarluccio di Napoli, in via San Pasquale 49. Con l’autore intervengono i giornalisti Gianmarco Cesario (direttore di teatro.org e organizzatore della kermesse “La Corte della Formica”) e Antonio Mocciola (caporedattore de “Il Brigante”) e il regista Vittorio Lucariello (Teatro Spazio Libero).
Con una scrittura di tipo teatrale, “La buffa solitudine” sembra essere nato per salire sul palcoscenico. Il dibattito sar  introdotto da un breve reading (di circa 15 minuti) tratto dal testo. Un “assaggio” di spettacolo.
In scena, Angelo Otero, nel ruolo di Pulcinella e Simona Falco, l’antagonista.
Regia di Marco Prato.
La presentazione è promossa da ilmondodisuk in collaborazione con l’associazione culturale “Il Corvo”.

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