Uno dei più importanti pittori nazionali, cresciuto sotto il Vesuvio. Fino al 3 febbraio oltre 50 delle sue opere saranno esposte a Castel dell’Ovo per la retrospettiva Carlo Montarsolo. Ritorno a Napoli.
L’autore (1922-2005) emerge attraverso due  temi, in particolare: quello delle “Lave vesuviane” (1955-2002) e quello del mare (1943-2003). I dipinti saranno affiancati eda una selezione delle opere del periodo più noto del maestro, quello della fine degli anni Cinquanta e degli inizi degli anni Sessanta: produzione più materica, centrata sul senso della luce in un contesto astratto-geometrico, senza tuttavia perdere di vista la forma naturalistica (1957-2003). A completamento alcune opere “di raccordo” tra i filoni citati ed un corpus di inchiostri del  decennio 1950-1960.
 Fra le opere più significative in mostra anche alcuni dipinti storici, con cui l’artista ottenne i primi significativi successi che lo proiettarono in una dimensione internazionale: Tempio sommerso, primo premio alla Rassegna d’Arte del Mezzogiorno tenutasi nel 1962 al Palazzo Reale di Napoli (con una giuria presieduta da Argan) e Paesaggio d’inverno, esposto nel 1958 alla Mostra Internazionale Premio Marzotto per la Pittura al Musée National d’Art Moderne a Parigi e premio Mancini alla mostra all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1959.
Accompagna la mostra un fascicolo a colori con un intervento critico di Enrico Crispolti e la curatela scientifica di Giorgio Agnisola. Promossa dall’associazione Montarsolo, la retrospettiva è patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Campania dalla Città Metropolitana di Napoli e dal Touring Club Italiano e realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.
In foto, una delle opere in mostra
Per saperne di più
www.carlomontarsolo.it

 

 

 

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