Il colore ipnotizza lo sguardo dell’artista e suggerisce infinite variazioni di sé. Liberandone la fantasia, le emozioni, il gesto. E depositandosi sulla tela. E’ quello che succede nelle 15 opere che Mario Palma propone nello spazio espositivo guidato da Ilia Tufano Movimento Aperto, nel cuore della strada dei musei di Napoli, via Duomo (290/c). Avrete la possibilità di ammirarle già da domani, giovedì 9 maggio, al vernissage della mostra Germinazioni di materia che si apre dalle 17. L’esposizione  sarà accessibile al pubblico funo al 31 di questo mese, lunedì e martedì, dalle 17 alle 19.
Olio su tela per rincorrere i pensieri e far germinare la pittura in cerca di visioni attinte dal mondo interiore e dalla realtà. Lo sottolineano nei testi della brochure che accompagna la mostra Marcello Carlino e Sandro Bottoni.

Palma| ilmondodisuk.com
Qui sopra e in alto, opere che Palma propone in mostra

Scrive Carlino: «Con una accorta puntualità da miniaturista, riprendendo e lavorando per sezioni di immagini le pietre che sono metafore della sostanza dura della terra che abitiamo, Palma raccoglie i legati memoriali della materia e li dispone in sequenza, ne fa movimento di corrispondenze potenziali: le sue opere, l’una dopo l’altra e apparenza dopo apparenza, sembrano disegnarne la storia: una storia di varianti di forme e di colori su di un plafond che manifesta elementi di persistenza. Sono varianti come mirabolanti capitoli di un libro della natura letto e riscritto nel linguaggio aprente della pittura…».
Così per Bottoni la pittura di Palma diventa  «una tenda ove deporre gli itinerari, una tenda della perizia tecnica e della creatività, dentro la quale perennemente si interroga e interroga la vita, l’uomo, la natura, i luoghi, il tempo, lo spazio, prospettando altri orizzonti fisici e spirituali in armonia coi sussurri della sua coscienza. Con pulizia e con chiarezza sempre».
L’autore ha una formazione artistica partenopea, ma abitando a Frosinone dagli anni ’60 ha contaminato il suo mondo creativo nato sotto il cielo di Partenope con contatti culturali romani e in particolare con la nuova figurazione  che ne ha fatto maturare un linguaggio pittorico fantastico e surreale. Ma non si è limitato a questo, allungandosi  anche nel campo della grafica e della fotografia. E portando i suoi lavori in varie città italiane e straniere.

 

 

 

 

 

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