Le disobbedienti/Eleonora di Aquitania: moglie di Luigi VII, re di Francia. Comprese la ragion di Stato e ne fece uno strumento politico

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Se sei a Bordeaux sei nel posto giusto per fare diverse cose, una di queste è incominciare a leggere la biografia romanzata della prima parte della vita di Eleonora di Aquitania della scrittrice Eva G. Sáenz de Urturi.
Guardi alcuni scorci della città con occhi diversi, presti attenzione ai particolari. Attraversando la porta di Aquitania e ammirando gli archi del ponte sulla Garonna ti immergi nella pagine del libro immaginando come doveva essere nel XII secolo quando la giovane figlia del duca d’Aquitania vi camminava sopra.
A volte i luoghi descritti dai nostri autori/autrici preferiti li andiamo a cercare dopo aver conosciuto personaggi con cui ci siamo sentiti affini, personalità che ci hanno segnato rimanendoci dentro, altre volte sono i luoghi a venirci incontro prima ancora di averli scoperti grazie alle parole lette.
Sia come sia Bordeaux è una città che affascina così come la vita di una donna volitiva e determinata che, per la sua epoca, visse a lungo esercitando il potere che le derivava dal rango.
La sua non fu una esistenza facile ma questo non la scoraggiò, amministrò la ricca regione d’Aquitania, sposò il re di Francia Luigi VII e fece molto altro ancora.
Nel romanzo fresco di stampa pubblicato da Piemme le voci narranti sono due: quella di Eleonora e quella di Luigi. Nell’alternarsi del loro racconto conosciamo i desideri, le paure, le strategie, gli errori e il dolore per la morte di persone care accompagnate da una indagine sulla morte dei rispettivi padri condotta da Eleonora.
L’esito delle investigazioni non è scontato e – tra i capitoli – si dipana il filo di una trama che conduce alla soluzione. Lo stile narrativo è fluido e accattivante tanto da aver trionfato al Premio Planeta del 2020, l’ambito premio letterario spagnolo.
 «Ti sottovaluteranno sempre. Fa’ in modo che paghino per questo» sono le ultime parole che il duca rivolge alla giovane figlia prima della partenza per un pellegrinaggio dal quale non tornerà, la protagonista ne farà tesoro insieme agli altri insegnamenti ricevuti.
«Avete altra scelta?».  «Sono una donna…questo risponde alla vostra domanda?». Eleonora, consapevole dell’handicap che le pesa addosso come un macigno frenandone le azioni, elabora sottili strategie per raggiungere gli obiettivi che si prefigge.
Per millenni le figlie sono state merce di scambio per imbastire alleanze, il matrimonio era il mezzo per tenere insieme terre, vassalli e potere, per muovere guerra assicurandosi uomini per gli eserciti e risorse per sostenerli, spesso gli eredi dei regnanti erano promessi fin dalla nascita e le promesse mutavano in ragione degli interessi del momento.
Eleonora comprende la ragion di Stato e non vi si sottrae, al contrario, ne fa uno strumento politico al pari degli uomini. Ha imparato la lezione e volendo giocare la partita ne deve osservare le regole, avendo presto appreso che la ricchezza e il potere sono le leve che muovono il mondo quando potrà quelle regole le volgerà a suo favore.
Dalla sua ha un asso nella manica: i gatti d’Aquitania, una efficientissima rete di spie. E l’amore? Quando lo si può contemplare nella trama da tessere bene e quando no si farà altrimenti…
©Riproduzione riservata
IL LIBRO
Eva G. Sáenz de Urturi,
Aquitania
Piemme edizioni
pagine 407
euro 19,50
L’AUTRICE
Eva G. Sáenz de Urturi ha fatto il suo ingresso nel mondo della letteratura con la serie La saga de los longevos, un fenomeno editoriale (autopubblicata su Amazon, è subito diventata un bestseller) che ha avuto grande successo negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Australia. Il silenzio della città bianca è il primo volume della Trilogia della città bianca, ambientata nei Paesi Baschi.
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