Si prenda una cittadina della provincia napoletana con un patrimonio artistico e culturale che la lega a doppio filo alla storia di Napoli, dalla fondazione a tempi recenti.
Il suo borgo storico, perfettamente conservato e che ogni 4 anni ospita una festa nota a livello internazionale con radici che affondano nella tradizione greca, è stato solo di recente riscoperto dalla movida, per i molti locali nuovi o rinnovati che vi trovano spazio.
Si considerino ville romane e castelli aragonesi, le molte manifestazioni sacre, il palio, le molte eccellenze culinarie.
Somma Vesuviana, 35.000 abitanti ai piedi dell’omonimo Monte Somma, non avrebbe bisogno di altro, per essere conosciuta oltreoceano.
Tuttavia capita che, qui come altrove, la seconda ondata della crisi pandemica colpisca particolarmente forte, tanto da spingere l’amministrazione comunale a varare un intervento diretto a tutela di molti cittadini in difficoltà. 
Un’idea semplice: affittare a spese delle casse comunali un mezzo di pronto soccorso, disponibile 24 ore al giorno per i cittadini affetti da Covid-19.


A Palazzo Torino, sede del municipio, trova così pianta stabile un presidio sanitario, capace di rispondere rapidamente alle chiamate di persone in difficoltà. Presenza fissa, quella di un infermiere e di un medico, che intervengono presso il domicilio del richiedente predisponendo la pronta ospedalizzazione qualora si rendesse necessario. Il medico gestisce direttamente la cartella del paziente, accorciando ulteriormente i tempi di intervento.
Detta così sembra poca cosa. Se l’azione in sé lo è nella messa in pratica, non lo è per gli effetti, in primis, sulla popolazione. Da una maggiore tranquillità percepita (anche grazie ad un servizio psicologico di emergenza, ulteriore iniziativa, che affianca il pronto soccorso operativo) ad un reale aiuto nel salvare la vita di quelle persone con sintomi gravi, in uno scenario che vede il sistema sanitario in forte affanno, impossibilitato per scarsità di mezzi ad assistere ogni cittadino affetto dalla malattia.
I mesi passati ci hanno abituato ai numeri. Cifre, statistiche sterili, enumerazioni di risorse. Per chi non abbia avuto esperienza diretta con la malattia, questa ha il volto della statistica, sostituita a quello delle persone.
Il servizio ambulanza Covid 19 (come è chiamata), è stato approvato dal consiglio comunale all’inizio di un novembre che vedeva l’incremento esponenziale dei casi nazionali e regionali, interminabili file per un tampone e la pericolosa carenza di ossigeno ad uso sanitario per le cure dei domiciliati. Fino a oggi l’unità mobile di soccorso ha operato senza disservizi, con più di 120 interventi presso i domicili e 10 ospedalizzazioni. Un contributo essenziale nel salvare più di una vita. 
Un’iniziativa semplice quanto unica. E vi è anche un’altra (buona) faccia della medaglia. La storia ha attirato l’attenzione, tra gli altri, della agenzia fotografica Getty Images, nata a Seattle nel 1996, arrivata ai Piedi del Monte Somma per intervistare il sindaco Salvatore Di Sarno e fare un giro tra i luoghi simbolo della città. Una misura sanitaria, in uno dei momenti peggiori dell’ultimo decennio, può diventare incentivo per conoscere il luogo.
Non è la prima volta che Somma Vesuviana finisce, in immagini, sul sito di Getty Images. L’agenzia aveva già acquisito immagini della Villa Augustea, una scoperta archeologica capace di riscrivere in parte la storia degli usi e costumi della Roma antica. Come era già stato documentato più di un episodio di cronaca, tra cui i funerali del vice-brigadiere sommese Cerciello Rega, ucciso più di un anno fa da un turista statunitense durante il servizio a Roma.


Quindi, nel momento peggiore della seconda ondata, una misura sanitaria semplice e efficace, si trasforma in esempio di buon approccio alla crisi pandemica, offrendo sicurezza e risposte immediate alla popolazione. 
Oltre a assicurare un viaggio (mediatico) negli States per la cittadina vesuviana.
La risposta positiva alla crisi diventa occasione per dare visibilità alla città, in attesa che vi si possa ritornare tranquillamente a visitarla.
Resta la speranza di vedere moltiplicarsi iniziative come questa, guardando al futuro e non focalizzandoci sul rammarico per i felici esiti mancati, a livello globale, per mancanza di azioni su misura della vita delle persone.
©Riproduzione riservata 
Nelle foto gentilmente concesse dalla pagina Facebook ufficiale di Salvatore di Sarno, servizio ambulanza Covid, intervista al sindaco (Getty Images) , lucerne al Casamale e un rito religioso

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