Sembra lontana la nostra città, distante dalle nostre abitazioni, da noi e da tutto.
Le strade sono ormai vuote. Il mare con il Vesuvio resta, in una primavera che avanza, immobile nella sua grandezza e l’aria che si fa più pulita.
Arriva la primavera. Lei non lo sapeva che non avrebbe trovato nessuno in città, si chiederà – magari- dove sono andati a finire gli esseri umani? Mentre farà il suo corso, sbocceranno fiori di pesco a caso sugli alberi piantati sui marciapiedi e mentre  i colori dei fiori e di un marzo ormai finito dipingeranno il resto, la primavera ci tenterà invitandoci a scendere per la strada.
Le non lo sa che non possiamo e che restiamo nelle nostre abitazioni a combattere contro un virus che sta provando a spegnere i sorrisi, l’amore e la gioia, lei non lo sa, arriverà lo stesso busserà alle nostre porte e noi la faremo entrare, chiusi a casa ma la faremo entrare con il profumo che porta con sé: il profumo di una vita che non si ferma mentre tutto il resto è in pausa.
Oggi Napoli si sveglia in una primavera che si è già annunciata. Noi partenopei abbiamo la vita che scorre nel sangue, tutto per noi napoletani è poesia, anche questo momento che viviamo con grande senso civico ma con enorme sofferenza.
Così riusciamo a sognare, perché sognare non costa nulla e poi i sogni il virus non li contagia, possiamo continuare a sperare anche nella nostra fantasia e creatività, senza nessuna paura.
Napoli così come l’Italia dimostra di essere un’unica comunità che riesce a incollarsi anche a distanza, nei momenti di profonda difficoltà a mettere da parte l’egoismo, il Dio denaro, la frenesia di una quotidianità ormai lontana dal presente.
Cantiamo, balliamo, suoniamo dai palazzi sui terrazzi perché la vita è sacra anche in questi giorni di quarantena, la creatività non si ferma: una luce di speranza nel buio che ci circonda, un’ancora di salvezza.
Fare e sorridere anche in casa sembrano ingredienti necessari. Il sole, che per strada illumina luoghi ormai inviolabili, entra anche nelle nostre abitazioni, spingendoci a fare.. fare nonostante tutto.
Così Sergio Aliberti, un ragazzo napoletano di 30 anni, ha invitato alla primavera di restare e continuare a fare germogliare i fiori, chiedendole domenica di fare splendere il sole perché farà volare degli aquiloni. La sua bellissima iniziativa insegna a bambini e adulti come realizzarli in casa, perché nelle nostre abitazioni si possono fare tante cose….una di queste è mettere in campo la creatività attraverso la manualità.
Sergio sta realizzato i suoi aquiloni insieme alla sua famiglia è un modo per tenersi impegnati e per mettersi in gioco, imparando cose nuove. Il 22 marzo, dalle 10,  insieme a due suoi amici – a distanza- Alessandro Patruno e Vincenzo Gioiello promuove l’iniziativa Fa’ vulà ‘o tiempo, non un flashmob ma un’intera mattinata per fare volare aquiloni e tenere compagnia al cielo e salutare la nostra città dalle nostre abitazioni. Un’ottima iniziativa per tenerci impegnati. Ne parliamo con lui.


Come faccio a partecipare?
 Realizza il tuo aquilone insieme agli abitanti della casa o anche da solo. Domenica 22 marzo dalle ore 10:00 fai volare il tuo aquilone. Coinvolgi anche i tuoi amici lontani.
Come realizzare un aquilone in casa?
Materiali necessari (materiali semplici che sicuramente avrete a casa): carta velina, spago sottile, colla per carta, cannuccie di bambù sottile o aste di legno sottile.
Le istruzioni?
Il metodo migliore per realizzare un aquilone che riesca a volare è il seguente. Verificare che le due bacchette di legno abbiano grossomodo la stessa lunghezza (tra i 40-50cm). Tagliare con un coltello le estremità dei legnetti creando con una fenditura lo spazio per poter far passare agli estremi lo spago. Con una delle due bacchette creare un”arco” tenendolo in tensione e curvandolo con lo spago. Unire questo “arco” con l’altra bacchetta a mo di croce unendoli saldamente con lo spago. far passare ora il filo dello spago per tutti gli estremi della croce cosi creata in modo da creare un rombo di perimetro alla struttura realizzata. Appoggiare la struttura su un foglio di carta velina (o piu uniti) e ritagliare il perimetro della struttura creata con un margine in più di 2 cm. Una volta ritagliato, ripiego i bordi sulla struttura e li incollo con la colla. A questo punto creo due piccolissimi fori all altezza della bacchetta centrale così da far passare il filo del gomitolo che useremo per farlo volare e lo legheremo alla bacchetta. Le code potrete realizzarle in mille modi per dare colore e equilibrare al meglio il vostro nuovo aquilone.
Non resta che farlo volare.
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In foto, così Sergio Aliberti dal terrazzo si prepara per far volare  il suo aquilone
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