Il 2023 incomincia nel più triste dei modi per il mondo della cultura, dell’associazionismo, dell’impegno politico napoletano. Luigi Criscitiello si è spento il 15 gennaio, a soli 48 anni, dopo mesi di sofferenze per un tumore che l’ha colpito al cervello.

In copertina: veduta di via Fontanelle alla Sanità secondo Luigi Criscitiello. Sopra: il giovane intellettuale rivoluzionario

Nato a Napoli nel 1975, era una delle menti più brillanti della sua generazione. Originario del centro antico, dove ha sempre abitato e vissuto, era una delle figure di riferimento più importanti della sinistra cittadina. Grande conoscitore di storia, custodiva la conoscenza della memoria della Napoli magnogreca.
Persona colta, mite, semplice, umile non ha mai mancato di professare pubblicamente le sue opinioni, che l’hanno portato a impegnarsi prima nella Sinistra Giovanile (l’organizzazione giovanile dei disciolti Democratici di Sinistra), poi in Rifondazione Comunista. Partito, quest’ultimo, che l’ha annoverato per anni fra i suoi dirigenti provinciali e regionali.
Da sempre appassionato di filosofia, in cui era laureato a pieni voti, aveva indirizzato i propri studi e i propri interessi sulle questioni internazionali. In particolare, Criscitiello si era occupato della questione palestinese, compiendo dei viaggi nei territori sotto assedio dall’esercito e dai coloni israeliani.
Divenuto presidente della sezione napoletana di Assopace, aveva organizzato instancabilmente riunioni, manifestazioni, incontri ed eventi culturali per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la causa palestinese e tentare di riunire la diaspora degli esuli politici, utilizzando scritti e reportage fotografici con materiali d’archivio raccolti sul campo.
La fotografia era una sua grande passione. Con generosità si spendeva insieme alla moglie, Rosalinda Esposito, per documentare tutte le manifestazioni che hanno attraversato la città nella prima e nella seconda decade degli anni 2000. Grande appassionato anche di letteratura, cinema e fumetto, era una personalità dotata di una vivace curiosità, che l’aveva portato ad essere amante di saghe cinematografiche come Star wars, nonché un raffinato collezionista di saggi storici, racconti fantasy, libri di fantascienza di cui possedeva oltre un migliaio di volumi.

La copertina del volume-reportage sulla Palestina, fra cui Criscitiello figura come co-autore [Photo credit: Rosalinda Esposito Criscitiello, che si ringrazia per l’amichevole collaborazione, e Daniele Maffione]

Figura erudita, era una persona dotata di un grande senso di altruismo, che riversava integralmente nella militanza politica. La sua scelta, infatti, l’ha sempre portato a schierarsi dalla parte degli oppressi per il riscatto e la redenzione dell’umanità.
Nel 2009, fu tra i fondatori del Collettivo Stella Rossa, laboratorio politico-culturale che promosse percorsi di formazione e attivismo nel seno di Rifondazione Comunista. Recentemente, si era stabilito con sua moglie a Cercola, comune alle porte della città, dove ha vissuto gli ultimi tempi fra l’affetto di amici e compagni.
Personalità di riferimento per il mondo dell’associazionismo democratico, era stato fra i fautori di percorsi pedagogici nelle scuole di periferia a rischio dispersione scolastica. Sosteneva, infatti, che la cultura dovesse uscire dall’ambito accademico ed essere divulgata nei contesti socio-economici più critici. Da non dimenticare, poi, il suo impegno nell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, dove curò una mostra-evento: “La vergogna non si cancella” sulle aggressioni neofasciste a Napoli (dal 1969 al 1973) e una giornata di formazione per la sezione giovanile dell’associazione sulla battaglia di Stalingrado.
Fino all’ultimo, Criscitiello non ha esistato a definirsi comunista, sostenendo che la grande utopia che ha attaversato il Novecento, all’indomani della Rivoluzione bolscevica del 1917, avesse sì commesso degli errori, ma senza cessare di avere come obiettivo la sconfitta ultima del capitalismo.
Ai funerali, svoltisi con rito laico nel palazzetto dello sport di Cercola, hanno partecipato oltre un centinaio di persone, che l’hanno salutato commosse intonandogli “Bella ciao” e “Bandiera rossa”. Per scelta dei familiari, Nilla Romano, Sirio Conte e Gabriele Gesso ne hanno tracciato un intenso e vivido ricordo.
Oltre all’amata moglie, ai parenti e agli amici, Criscitiello lascia prematuramente un grande vuoto in una comunità politica e umana affastellata di partiti, associazioni, movimenti, che perde una delle menti più colte ed originali. Le sue fotografie, veri e propri scatti d’autore, hanno sempre colto l’essenza delle persone ritratte. Non a caso, sempre insieme alla sua compagna, fondò il Trabant studio, riprendendo il nome della utilitaria prodotta nella Repubblica Democratica Tedesca.
Una preziosa testimonianza della sua arte fotografica e della sua enorme sensibilità umana rimane raccolta nel volume. “Palestina – Storie del tempo e dello spazio”, di cui fu autore insieme a Rosalinda Esposito e Gianmarco Pisa.
Ci si auspica che, quanto prima, la grande rete d’affetto di amici e familiari che lo circondava organizzi un evento pubblico per commemorarne l’impegno e divulgarne l’arte.
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