La fotografia immortala la realtà. Ma la interpreta anche offrendone una visione personalizzata. Punta, per esempio, sull’aspetto ecologista Monica Tavassi, mentre Silvia Tampucci la trasforma in metafora della vita.
Entrambe presentano i loro progetti per immagini nella mostra curata da Giovanni Ruggiero che si inaugura sabato 8 gennaio, dalle 16.30 alle19, all’associazione culturale Movimento aperto (di via Duomo 290/c, a Napoli), guidata dall’artista Ilia Tufano.
Con “Quel che resta di noi”, Monica Benassi si interroga sul nostro futuro. «La terra – spiega– si riscalda sempre di più, i fiumi sono in secca, ai pesci manca l’ossigeno e a volte anche a noi. Qualcosa rimarrà anche dopo. Inquadrature scaldate dal sole, macchiate dalle piogge ma ancora leggibili per chi le coglierà e in qualche modo potrà ripartire, perché la vita, alla fine vincerà sempre».
Ma sarà la memoria del pianeta a salvarlo. Da queste tracce si ricomincerà per proteggerlo: l’autrice non cattura solo quello che vede, ma lo manipola con una elaborata tecnica di bagni chimici ed esposizioni alla luce estrema, creando visioni profetiche e inquietanti.

Qui sopra, un’opera di Silvia Tampucci; sotto il titolo, un’immagine di Monica Benassi e in copertina, la locandina della mostra

Differente il punto di vista da cui procede con “Percorsi interrotti” Silvia Tampucci che si arma del proprio smartphone. Questo suo lavoro sperimentale che presenta al pubblico napoletano nasce nel 2016.
Il suo telefonino intercetta angoli del proprio mondo in orizzontale, tagliati da strisce verticali di scatti (liberi dal diritto d’autore) tratti da internet.
«La striscia orizzontale – racconta – corrisponde alla vita di ciascuno di noi: viene interrotta da un evento inaspettato (striscia verticale) che destabilizza (doppia immagine sovrapposta e spostata per enfatizzare la destabilizzazione) e porta a un cambiamento (modifica cromatica della solita striscia orizzontale per indicare la modifica della vita)».
Così la fotografia diventa una danza che le dà la possibilità di esprimersi liberamente, per rappresentare il proprio stato d’animo. Un procedimento terapeutico permettere a fuoco ciò che accade e le viene in mente.

Per saperne di più
La mostra resterà aperta fino al 27 gennaio 2022 (il lunedì e il martedì ore 17-19, il giovedì ore 10.30-12.30 e su appuntamento chiamando i numeri 3332229274 – 3356440700).

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