Satiri e ninfe danzanti. Le due statuette (foto) trafugate da Villa Livia sono state restituite nella sala Agata del museo civico napoletano Filangieri in via Duomo al direttore Paolo Jorio. Ieri la riconsegna ufficiale da parte del nucleo Carabinieri tutela patrimonio culturale (Tpc) rappresentato dal comandante Massimiliano Croce.
Le sculture, di manifattura napoletana, sono state realizzate in ceramica bianca nell’Ottocento e sequestrate a luglio 2020 dai Carabinieri TPC di Napoli al titolare di un negozio di antiquariato di Roma, come provento di un furto denunciato a marzo 2018 da Jorio stesso.
Le indagini sono state condotte in collaborazione con l’arma territoriale e sviluppate nell’ambito di una più ampia attività coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, finalizzata al contrasto dei reati contro il patrimonio culturale, che ha permesso di individuare e sottoporre a sequestro numerosi beni provento di furti perpetrati ai danni di privati cittadini ed enti pubblici, privati ed ecclesiastici.
Fondamentale nel ritrovamento la consultazione della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando TPC, la più grande del mondo con oltre 1.3 milioni di file relativi a beni da ricercare. A tutela della bellezza.
Tante le opere d’arte sottratte a Villa Livia, al centro di una vicenda giudiziaria che ha visto coinvolta la custode della dimora. La villa al parco Grifeo fu costruita negli anni ’20 del secolo scorse in forme neo-settecentesche e donata, poi, da Domenico De Luca Montalto, marito della duchessa di Cardinale Livia Serra, pronipote di Gaetano Filangieri iunior, al Museo civico Gaetano Filangieri.

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