La prima volta di Asya Djoulait a Napoli. Nera preziosa (Noire précieuse) è il romanzo d’esordio di una delle voci più giovani e interessanti della letteratura francese, vincitrice del Prix du jeune écrivain e del Festival du Premier roman, pubblicato in Francia nella primavera 2020 nella collana Continents Noirs diretta da Jean-Noël Schifano (cittadino onorario di Napoli dal 1996) per l’editore Gallimard .
L’autrice dalle origini algerine, nata nel 1993 a Parigi dove è cresciuta , lo presenterà al Cafè Teatro di San Carlo (ingresso piazza Trieste e Trento), martedì 31 maggio alle 18 nella versione italiana tradotta da Alvio Patierno e proposta da Colonnese, proprio insieme a Schifano che a sua volta parlerà del romanzo Amara o le opere pie della misericordia corporale, anche questo prodotto nella nostra lingua dalla casa editrice partenopea.
Il testo di Asya Djoulaït è stato applaudito dalla critica per la capacità di raccontare il mondo nella “parlata nera” delle strade parigine. Protagonista del romanzo è Céleste, ragazza brillante, la cui realtà crolla quando scopre le bugie della madre.
Oumou, conosciuta nei quartieri africani di Parigi per i suoi negozi di cosmetici, è soprannominata la “donna-fuoco”; la figlia pensava che fosse un omaggio alla sua energia, prima di scoprire che la sua pelle rossa è dovuta in realtà a un prodotto nocivo che depigmenta la pelle. Oumou distrugge il proprio corpo per diventare più bianca. E Céleste non vuole più essere la “nera preziosa” di questa madre vedova e mitizzata.
Di donne scrive anche Schifano che narra la storia ruvida di Amara (ispirata da un fatto di cronaca e uscita in Francia da Fayard nel 2009 con il titolo La femme-fontaine), giovane donna che appare poco intelligente, ma, al contrario, è iperdotata (ha letto tutti i libri della biblioteca comunale): non solo possiede un cervello eccezionale ma anche una fatale sensualità che trasformerà il suo legame con il vigile del fuoco Gennaro (persona sensibile e attenta) poi in una tragedia erotica di gruppo. Amara, capro espiatorio di una società che non tollera chi cammina fuori dal coro. La traduzione è di Gabriele Anaclerio.
La doppia presentazione sarà introdotta dai saluti del sindaco Manfredi e del console/direttore dell’Istituto francese di Napoli Laurent Burin des Roziers, Ci saranno anche Emmanuela Spedaliere, direttrice generale della Fondazione San Carlo e l’editrice Francesca Mazzei. Con loro anche il traduttore Alvio Patierno. Modera Generoso Picone del quotidiano Il Mattino.
Per saperne di più e prenotare:
info@colonnese.it

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