Con l’evidente proposito di recuperare una posizione di rilievo nel panorama operistico nazionale, la stagione del San Carlo si apre con un titolo imponente, l’”Otello” di Gioacchino Rossini, che fu rappresentato per la prima volta a Napoli il 4 dicembre 1816 al Teatro del Fondo. Il confronto con il capolavoro verdiano ha fortemente penalizzato l’opera del Pesarese, sia per l’esiguità del libretto, sia per le difficoltà vocali a dir poco acrobatiche. Dopo la prima di Otello di Verdi a Napoli nel febbraio 1888, mai più l’omonimo lavoro rossiniano è stato proposto al pubblico del Massimo.
L’elemento di spicco di questo allestimento, con cui si inaugura la stagione 2017-17 è sicuramente la regia di Amos Gitai, regista impegnato, di origine israeliana, di provata esperienza esperienza e più di cinquanta pellicole alle spalle. Le scene e i costumi sono firmati da due premi Oscar:  Dante Ferretti (nel 2000 per The Aviator di Martin Scorsese; nel 2008 per Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street di Tim Burton; nel 2012 per Hugo Cabret sempre di Martin Scorsese) e Gabriella Pescucci (nel 1994 L’età dell’innocenza, The Age of Innocence ancora di Martin Scorsese). Le luci sono firmate da Vincenzo Raponi.


Nell’occasione è tornato a Napoli Gabriele Ferrio, che è stato direttore musicale del San Carlo fino al 2004. Una menzione particolare merita il cast, nel quale brillano gli astri di John Osborn nel ruolo del titolo, Nino Machaidze nei panni di Desdemona, dopo Isabella Colbran, Maria Malibran e Giuditta Pasta, interpreti storiche del ruolo.  Dmitry Korchak è Rodrigo, Juan Francisco Gatell un convincente Jago. Il cast è sicuramente di ottima qualità, anche se non pensiamo tutti i cantanti abbiano reso per quello che potevano nel corso della “sessione di lavoro” del 27 novembre, alla quale siamo stati ahimè relegati.
La logica delle rielaborazioni e delle attualizzazioni non sempre è vincente, ma in questo caso Amos Gitai ha delicatamente inserito riflessioni non solo sul tema fondamentale, la gelosia, ma anche sul razzismo e sull’immigrazione. Una lezione importante, in un momento in cui si alzano nuove barriere e nuovi steccati. Ottima la performance dell’orchestra, calzanti e ben calibrati gli interventi del coro.

 

Nelle foto di Luciano Romano, momenti dello spettacolo

 

Gli spettacoli in programma:

mercoledì 30 novembre 2016 ore 20.00 Turno A

giovedì 1 dicembre 2016 ore 20.00 Turno M Opera

venerdì 2 dicembre 2016 ore 20.00 Turno C / D

sabato 3 dicembre 2016  ore 20.00 Fuori Abbonamento

domenica 4 dicembre 2016 ore 17.00 Turno F

martedì 6 dicembre 2016 ore 18.00 Turno B

Per saperne di più

www.teatrosancarlo.it

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