Omaggio a Domenico Morelli. Dialogano con la sua Vergine assunta al cielo tra cori di angeli di Morelli che le guarda dal soffitto della Cappella Reale nella Reggia napoletana di piazza del Plebiscito le nove opere di autori napoletani che interpretano quegli incroci contemporanei a duecento anni dalla nascita riuniti nella mostra curata da Fausto Minervini in collaborazione con Selene Salvi che resterà allestita fino al 13 febbraio.
L’esposizione è stata proposta dal 14 dicembre del 2023, anno del bicentenario della nascita di Domenico Morelli ( (Napoli, 7 luglio 1823 – Napoli, 13 agosto 1901), figura centrale nel rinnovamento artistico meridionale nella seconda metà dell’Ottocento.
Un tributo dovuto alla sua forte personalità, a volte trascurata: gli autori selezionati si confrontano con tematiche che furono a lui familiari e testimoniano anche quanto sia stata rilevante la sua lezione non solo a livello locale, ma anche nazionale. Non a caso, tra gli artisti che propongono i loro dipinti c’è anche Emilia Maria Chiara Petri, unica a non avere origini campane.

Qui sopra, due opere in mostra. In copertina, la Vergine di Morelli nella Cappella reale

Petri presenta Le incognite (trittico) 2023, olio su MDF che prende spunto da “Iconoclasti” di Morelli; Tommaso Ottieri reinventa la sua Assunta ancorandola alla terra mentre il maestro della scuola napoletana la incastona nel cielo azzurro. E ancora Fulvio De Marinis rivisita le Tentazioni di Sant’Antonio con La scelta di Sant’Antonio: il suo santo, pur attirato dalla donna, diventa simbolo dell’uomo sfuggente.
Selene Salvi, invece, che è anche una dei due curatori dell’esposizione, rappresenta la Vergine scomposta, ribelle, senza nulla di materno, somiglia piuttosto a una bambina maleducata. Tonia Erbino dipinge “Risorto” che è un invito a risorgere dai sepolcri imbiancati dell’ipocrisia, Ludovico della Rocca firma Teofania, Angelo Giordano, Gli Psicopompi e le loro anime, Carlo Alberto Palumbo, Abhayamudrā, Loris Lombardo, Vicine distanze.

Ecco l’Assunta di Tommaso Ottieri

Con questo progetto espositivo non solo si rende giustizia al fondatore della scuola di pittura napoletana ma si offre anche la possibilità a chi la visita di valutare quanto il figurativo possa essere attuale, proponendo nuove strade espressive, ispirandosi al passato.
E adesso che Napoli è rientrata nel circuito turistico nazionale e straniero con numeri imponenti, liberandosi in gran parte di stereotipi e pregiudizi, ci sembra incisiva più che mai la frase che scrisse lui stesso in una lettera a Pasquale Villari: «Io vorrei essere un grande artista, io lo voglio essere per poter dire sono italiano, e credo che questo è il debito maggiore di tutti noi». L’arte al di là delle barriere mentali.
Per saperne di più
https://palazzorealedinapoli.org/

Royal Palace/ Tribute to Domenico Morelli: this is how 9 contemporary authors dialogue with the founder of the Neapolitan school of painting

Tribute to Domenico Morelli. In dialogue with his Madonna Assumed into Heaven, among choirs of Morelli’s angels looking down on them from the ceiling of the Royal Chapel of the Neapolitan Reggia in Piazza del Plebiscito, are the nine works by Neapolitan authors interpreting these contemporary intersections two hundred years after his birth. They were brought together in the exhibition curated by Fausto Minervini in collaboration with Selene Salvi, which will be on view until February 13th.
The exhibition has been proposed since December 14th, 2023, in occasin of the bicentenary of the birth of Domenico Morelli (Naples, July 7, 1823 – Naples, August 13, 1901), a central figure in the artistic renewal of the South in the second half of the 19th century.
A tribute to his strong personality, sometimes overlooked: the selected authors deal with themes that were familiar to him and also testify how relevant his teaching was not only locally, but also nationally. It is no coincidence that among the artists who propose their paintings, there is also Emilia Maria Chiara Petri, who does not have Campanian origins.
Petri presents Le incognite (triptych) 2023, an oil on MDF inspired by Morelli’s “Iconoclasts”; Tommaso Ottieri reinvents his Assumption by anchoring it to the earth, while the master of the Neapolitan school places it in the blue sky. And Fulvio De Marinis revisits the temptations of St. Anthony with The Choice of St. Anthony: his saint, though attracted to woman, becomes a symbol of the elusive man.
On the other hand, Selene Salvi, one of the two curators of the exhibition, depicts the Virgin as disheveled and rebellious. There’s nothing maternal about her, she looks more like an unruly child. Tonia Erbino paints “Risen”, which is an invitation to rise from the whitewashed tombs of hypocrisy; Ludovico della Rocca signs Theophany; Angelo Giordano, The Psychopompes and Their Souls; Carlo Alberto Palumbo, Abhayamudrā; Loris Lombardo, Near Distances.
This exhibition project is not only a tribute to the founder of the Neapolitan School of Painting, but also an opportunity for visitors to appreciate how relevant figurative painting can be today, proposing new ways of expression inspired by the past.
And now that Naples has reentered the national and foreign tourist circuit in impressive numbers, largely free of stereotypes and prejudices, the sentence that he himself wrote in a letter to Pasquale Villari seems more pertinent than ever: “I want to be a great artist, I want to be so that I can say I am Italian, and I believe that this is the greatest debt of all of us”. Art beyond mental borders.
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