Va in finale al Premio letterario nazionale Nicola Zingarelli “Cioccolata calda per due” di Nunzia Gionfriddo, il romanzo pubblicato dalla casa editrice napoletana Phoenix Publishing, già vincitore del Premio Milano International. L’8 ottobre al Teatro Mercadante di Cerignola (Foggia), la proclamazione dei tre vincitori (pagine 214, euro 16,90).
Parte da una cruda realtà storica, “Cioccolata calda per due” ma non manca tuttavia di tenero romanticismo. Al  centro della narrazione, i fatti tragici del secondo dopoguerra che hanno interessato Istria, Dalmazia, Fiume, Trieste, il tentativo d’invasione serba della Bosnia, le atroci sofferenze e le decimazioni subite dalle popolazioni, nell’indifferenza delle grandi nazioni europee irrompono nella loro quotidianità.Dunque, storie di guerra, di paura e di attese.
Con l’obiettivo di approfondire le sue ricerche sulle vicende drammatiche avvenute nell’ex- Jugoslavia, Florinda chiede aiuto ad un giornalista, Giovanni. Presto, la donna si scontra con il dolore profondo e mai superato dell’uomo che in quegli eventi terribili ha perso la moglie. Ne nasce un rapporto affettuoso fatto di scambi d’idee, ricordi, piccole condivisioni, riti comuni come una cioccolata al bar, una passeggiata nel quartiere, una gita al mare.
La storia di Giovanni, della sua famiglia e della moglie scomparsa, una misteriosa telefonata a un cellulare (“Pronto, amore…”) sono i temi di questo racconto a due voci che gioca tra amore e morte, tra leggerezza e tormenti, ed emergono come spruzzi di onde di un mare in tempesta, tra lerighe della posta elettronica o davanti a due tazze di cioccolata calda.
L’autrice spiega perché ha aggiunto un capitolo alla precedente edizione: «Ho continuato a far parlare i miei protagonisti, per riportare in questo volume il resoconto storico dei fatti che riguardano il secondo dopoguerra nella parte orientale della nostra Italia e il devastante assedio di Sarajevo a opera dei serbi di Milosevic. Da storica mi sono rifatta a varie fonti, ma da scrittrice ho usato i miei amati personaggi per aggiungere quello che la Storia non deve mostrare mai, ovvero lo sdegno, il raccapriccio, il giudizio, la pena…».


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