Cittadini, poeti, scrittori, attori, artisti, giornalisti, operatori culturali hanno viaggiato a piede lento ma con la mente lesta a cogliere ogni aspetto della singolare passeggiata tra le librerie, gioved scorso, dalle 18 fin dopo le 24. Per rendere l’immagine agli assenti, sembrava un Gioved Santo ma le tappe non erano le chiese ma i luoghi della cultura in cui si produce o si trova un libro.
Che cos’è un libro? Gaetano Colonnese, fondatore dell’omonima casa editrice e libreria sita adiacente al Conservatorio San Pietro a Majella, lo ha spiegato in forma poetica gioviale ironica nelle sue varie parti in un volume edito nel 1997, protagonista, tra l’altro, della passeggiata. Sergio Del Prete e Andrea Fiorillo, dopo i saluti di Edgar, figlio di Gaetano, nella libreria di San Pietro a Majella, in piedi sulla panca come gli attori di strada del Medioevo, hanno letto “Il Metalibro” a cura, appunto, di Gaetano e di Vittorio Dini dove sono stati raccolti pensieri e aforismi su Giovanni Papini, Americo Scarlatti, Eduardo, Leonardo Sciascia, Corrado Augias, Matteo Cuomo, Goffredo Fofi.
La scena teatralizzata porta alla memoria il bisogno di cultura dell’uomo sin dalle origini. Lascia la caverna per distinguersi dagli animali e con ingegno costruisce una propria casa fatta con fango e foglie o palafitta per avere una propria intimit , per meditare, per conservare e costruire arnesi. Quando impara a scrivere, scrive ovunque su formelle di argilla, su papiri, sulla pietra, su legno e poi copia e stampa divulga il sapere ai contemporanei e ai posteri dando vita all’informazione e alla cultura per tutti.
Ma procediamo con ordine. Prima tappa della notte bianca tra le pagine d’autore, l’Archivio Storico all’ex Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi in cui Valeria Rinaldi ha portato in scena con Ettore Nigro, attore, la performance”Il Conte” tratto da “il Conte di Montecristo” di Dumas.
Tappa simbolica perch Anna Sicolo, direttore, tenta il salvataggio librario del patrimonio dell’Istituto degli Studi Filosofici noto nel mondo ma ignorato dallo Stato.
Per alcuni la passeggiata è stata lunga, dalla libreria dei cittadini “IO CI STO” in piazzetta Fuga al Vomero a piazza dei Martiri, nel salotto di Chiaia, da Feltrinelli, per ascoltare Vincenza Alfano, Antonella Del Giudice, Antonella Ossorio in “Scrittura femminile” e a seguire inediti di Maurizio De Giovanni con musica di Lelio Morra del gruppo “JFK & e la bella Bionda”, fino a Pisanti in corso Umberto, per incontrare Pino Imperatore e Anna Barbato in un reading su “Uomini donne e tante storie” o in via Nilo dove Fortunato Calvino ha presentato l’ultimo numero di “Ridotto”.

Non dotato ancora di ubiquit , che avrò post mortem come mi hanno assicurato alcuni amici «devi morire subito per essere presente ovunque», e dotato di pigrizia mi sono limitato alla zona di Port’Alba dove si è svolta la recente manifestazione a sostegno dei librai presenti in loco.
Maria Flora de Ioanni e Giulia Masciocco, nella libreria Berisio, hanno letto pagine di “la libreria” di Penelope Fitzgerald, “le notti bianche” di Fedor Dostoevskj, “Farenheit 451” di Ray Bradbury, “Il sogno di bibliofilo” di Gino Doria. Da Tullio Pironti, in piazza Dante, in primo piano il romanzo “Malacqua” del giornalista/scrittore Nicola Pugliese, scomparso nel 2012. Qui Mauro Giancaspro, che ha appena lasciato la direzione della Biblioteca Nazionale, ha letto il suo libretto di 46 pagine “Elogio del recupero” dove a ogni lettera dell’alfabeto unisce un motto ironico o faceto ma per la Z ricorda Zazz , canzone briosa dal ritmo di marcia con un testo che nasconde la drammatica delusione del popolo delle Quattro Giornate che dopo aver combattuto per la libert  si ritrova schiavo umiliato violentato dagli amici Alleati giunti in citt  gi  liberata. La canzone fu portata al successo da Nino Taranto nel 1946 in occasione della festa di San Gennaro.
La poesia a cura di Ketty Martino ha trovato ospitalit  da Evaluna, libreriacafè di Lia, in piazza Bellini uogo della Memoria con la presenza di ruderi di una casa greca che ricorda le origini della citt  e la Grecia, nostra prima maestra che, oltre a insegnarci filosofia, drammaturgia, poesia, letteratura, canto, pratiche sportive e le relative competizioni, ha creato la prima Comunit  di citt  stato e le regole fondamentali della Democrazia.
Hanno letto le proprie poesie, frutto della loro fantasia e cultura creando atmosfere magiche e attimi di sorrisi, commozioni, riflessioni, ricordi Ciro Tremolaterra, Floriana Coppola, Giovanni Damiano, Giuseppe Vetromile, Rita Pacilio, Anita Napolitano, le due giovanissime Lia Manzi e Vincenza Postiglione. Per lasciare poi la parola a due giovani attori, Maria Valeria Ariota e Vincenzo Iavarone che hanno dato voce ai ricordi di “Genny Flowers. Confessioni di una travestita in attesa di pensione di invalidit ” di Pasquale Ferro (SUKlibri). Genny ha preso vita in flash suggestivi, personaggio tragicomico,
trans, uomodonna, bambinobambina, vecchiovecchia. Aff            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«Bamata d’amore, in lotta contro la solitudine.
La serata si è conclusa nella taverna a Santa Chiara n.6 con il breviario di cucina di Mario Stefanile edito da Colonnese con Fiorillo e Del Prete, assaggiando prodotti tipici campani e vino rosso DOC dei campi flegrei.
Tra musica teatro e brindisi si è gustata ottima lettura. In molti è nata l’idea di portare spesso o una volta a settimana nella borsa della spesa a casa ai propri figli un libro e non solo merendine e Coca Cola.
L’evento è stato organizzato dall’ associazione librai italiani, con il patrocinio di Cna, Ascom, Confcommercio e Comune.

Nella foto in alto, Eddy Colonnese. In basso, da sinistra, i poeti da Evaluna e Maria Valeria Ariota con Enzo Iavarone fa rivivere le confessioni di Genny Flowers

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