in uno dei tanti singolari quanto caratteristici circoli teatrali della realt  partenopea che si è tenuta la rappresentazione della commedia ” Li nipute de lu sinneco ” di Eduardo Scarpetta,
versione italiana di ” Le droit d’un annè” su cui lo stesso autore lavorò a lungo e la cui rivisitazione, con ambienti e personaggi attinti alla realt  sociale napoletana del suo tempo, riusc per il pubblico superiore per interesse e comicit  rispetto agli originali francesi.
Ed ecco qui in una bella edizione a colori, a suon di canzonette, tamburelli, qualche bicchiere di buon vino e altre prelibatezze della tradizione napoletana che il Circolo Arcas ospita la compagnia dell’impavida Gabriella Cerino, la cui storia travolgente contempla due nipoti, maschio (Michele Danubio) femmina (Gioia Miale) e di Don Ciccio Sciosciammocca sindaco di Pozzano (Peppe Celentano), impegnati in astuti giochi di travestimenti , fughe e imbrogli.
Nel corso della commedia la trama si complica sempre di più, fino ad arrivare dopo vari divertenti intrighi, al lieto fine che caratterizza sempre la produzione di Scarpetta. L’allestimento goliardico quanto tradizionale, cattura l’attenzione e lo scandire delle ore quasi sfugge, lasciando posto ad un’ interpretazione moderna dello sceneggiato, la cui Cerino affida a l’ entusiasmo di acerbi ma non meno intriganti interpreti, con l’intento di restare fedele all’impianto originale fatto di lazzi e situazioni che non hanno alcuna collocazione temporale.
A tal proposito, per molti, si ritiene importante ricordare che il fascino del teatro risieda nella sua”rinnovabilit “ uno spettacolo, dramma o commedia che sia, si rinnova registicamente ad ogni allestimento, ovvero presentando lo spettacolo attraverso un altro punto di vista registico.
E da qui la metafora è ben servita; non appare dunque una scelta saggia per la direzione puntare su scelte gi  fatte in precedenza ma se solo si perdesse di vista ciò che di accademico quanto estremamente rigido e razionale si afferma e si lasciassero più spazio alle emozioni allora quest’ ultima rivisitazione potrebbe apparire altres ripetitiva ma unica in termini di sensazione, suggestione e voglia di arrivare al pubblico….
Se solo si ricordasse che la vita stessa è un palcoscenico e il teatro un mezzo per scuotere quell’attore rinchiuso dentro ognuno di noi che invano reclama di essere assecondato, in quanto troppo impegnato nel favorire schemi frigidi aridi inespressivi, che la nostra razionalit  cerca di reprimere, allora potremmo cogliere l’entusiasmo e la passione con cui ogni attore della compagnia in questione ha interpretato il personaggio, lasciando alla sensibilit  di ogni singolo spettatore la capacit  di scorgere attraverso i loro occhi l’ amore per ciò che si fa e l’ abilit  di arrivare l dove determinati “schemi” mai potranno.

LA PRESENTAZIONE/UNA TERRA IMPERFETTA DI DELIA MOREA
"Una terra imperfetta" 8Avagliano editore) è il romanzo di Delia Morea che che si presenta oggi alle 18 alla Feltrinelli di
via Santa Caterina a Chiaia, 23 (Piazza dei Martiri- Napoli ). Con l’autrice intervengono Mariano D’Amora, Nando Vitali, Annella Prisco Saggiomo. Letture a cura diLalla Esposito, Fulvio Pastore, Fabiana Sera
Il libro è ambientato nella Napoli durante della Belle poque e dei Caffè Concerto. Momento di cambiamenti epocali che prelude al Novecento. Un prologo inquadra l’epidemia di colera che colp la citt  nel 1884, e sottolinea la dolenza e la contraddizione di una citt  preda di grandi sconvolgimenti e di grandi entusiasmi.

Nella foto, un momento della commedia

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