Una chiave per l’ignoto. Basta oltrepassare quella soglia e non potrai tornare più indietro. A te la scelta, che sia un semplice gioco, la realtà o una ricca eredità, poco importa… è il percorso ciò che conta.
Un viaggio alla scoperta di ciò che è accaduto o forse deve ancora succedere, perché il tempo, come lo spazio, non ha più ragion d’essere nell’Oltre.
In una Roma che è l’Urbe millenaria, ma anche la madre che sa dar molto pretendendo, però, sempre tutto, nulla ha una vera fine. E l’Energia Vitale pulsa. Da qui la storia di Norman Lanzaldi, che dopo aver ereditato il palazzo di Bartolomeo de Dossi si ritrova invischiato in una situazione che lo vedrà primo fra i protagonisti.
Nonostante manchi la parte corporale, nel romanzo Il palazzo delle ombre di Svevo Ruggeri Roma è una delle protagoniste più predominanti. Le descrizioni del posto, accompagnano il lettore nella storicità del luogo, aggiungendo elementi soddisfacenti che aggiungono al testo punti di riflessione importanti. Il comparto “personaggi”, tuttavia, è piuttosto variegato.
Vi troviamo primo fra tutti Norman, nipote dell’architetto Lanzardi, rimasto orfano tragicamente vive la sua vita con una cospicua somma di denaro. Tuttavia le sue casse saranno nuovamente rimpinzate dall’eredità di suo zio.
Norman è un ragazzo “fuori dal tempo”, incapace di godere dei vezzi contemporanei, costantemente sospeso in un mondo che ormai è tramontato. Il denaro non è un problema, ed egli stesso lo definisce come “ossigeno di facile reperibilità”.
Accanto alla sua figura, quella di Marie Claire, una pianista piuttosto dotata, figlia d’arte, che però ha vissuto il dramma di una famiglia frammentata. Tra i due vi è una forte componente sentimentale, che talvolta sfocia nel caldo drappo di un letto. Tuttavia, il loro sarà un sentimento sospeso, lo stesso che li avvicinerà fino alla fine del romanzo, quando un risvolto improvviso lascerà sgomenti i lettori.
A regalare solidità al testo, il capitano Filippo Donati, nonostante la sua giovane età, egli assume il ruolo di punto fermo della storia. Egli indaga da vicino i due omicidi senza nome, raccontando al tempo stesso la sua storia, dove il troppo amore per sua cugina lo porterà a vivere situazioni ingombranti.
A chiudere il cerchio sarà Marta Ranieri, giovanissima studentessa di psicologia, da sempre attratta da determinati argomenti. Sarà proprio lei a riscoprirsi medium e vedere da vicino realtà che a occhio nudo non possono più essere viste. La sua esperienza “di visione” sia passata che presente, regalerà al testo toni sovrannaturali, che mescolandosi col giallo, renderanno il testo di Ruggeri un’opera piuttosto unica.
Sangue, investigazioni, concetti di metempsicosi e molto altro, in un testo che attraverso le lettere dell’architetto Lanzaldi, accompagna il lettore in una realtà parallela, dove ogni cosa assume le sembianze del dubbio. (Miriana Kuntz)

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