Nato nel vituperato ventennio fascista, si chiamò Parco della Bellezza. Ed era veramente bello con i suoi larici e gli olivi, le zone ombreggiate, gli ampi viali e il profumo del mirto, del rosmarino e della menta. Vi si passeggiava tranquilli, dicono, mentre si godeva la vista ampia del mare, delle coste del golfo e delle isole.

Posillipo| ulmonoddisuk,com
Qui sopra, la locandina per la raccolta firme: c’è l’indicazione del punto d’incontro. In alto, una foto del Parco Virgiliano prima che fosse chiuso e abbandonato

Si chiamò anche Parco della Vittoria, in ricordo della Grande Guerra del 15/18 e poi Parco della Rimembranza, per ricordare i morti che quella guerra costò. Ma pure- è stato detto- per i dolci ricordi di quando, all’imbrunire, c’erano le auto delle coppiette, con i vetri oscurati dai giornali o anche dall’opaco umidore prodotto dal calore del loro interno.
Si chiamava, come ora, Parco Virgiliano, in onore di quel poeta che, prima di San Gennaro, fu considerato una sorta di mago o di genio benefico della città, dove aveva lasciato il suo corpo da morto. Ora il Parco non c’è più. Il luogo è vietato. E non ci sono più gli alberi, il profumo delle piante, il sorriso della natura e degli uomini.
A Posillipo, che era il luogo, come dice il suo nome, che dava pausa agli affanni e addolciva il cuore, c’è lo sdegno, il dolore, il raccapriccio di vedere il luogo devastato non solo dalle intemperie dei mesi scorsi, ma anche dalla insipienza di coloro che questo luogo non capirono, non amarono e vollero distruggere. Che cosa si fa quando qualcuno è ammalato o ha subito un incidente? Si chiama il medico competente e lo si cura. Invece, senza nessuna intelligenza, nessuna volontà di curarli, si sono distrutti gli alberi colpiti dagli uragani.
E, dicono, anche “per maggiore sicurezza” quelli che non ne avevano subito alcun danno… Così ci si è sollevati, secondo gli autori di questo delitto, da ogni responsabilità e da ogni grana. Il verde in una città che soffre per l’inquinamento è essenziale alla vita e alla salute degli adulti, dei vecchi e dei bambini. Molte sono le critiche e le rimostranze dei cittadini, che ora si sono organizzati per raccogliere le firme che diano testimonianza della loro ribellione di fronte al degrado del luogo. Rivogliono gli alberi. (E questo- dicono- costerà di più che curarli).
Domani, giovedì, dalle ore 9,30, a viale Virgilio 1, cioè esattamente all’ingresso del defunto Parco Virgiliano, i cittadini si riuniranno per dimostrare la loro volontà di ripristino del verde nel Parco. Inutile piangere su quello che è stato. Affermiamo il nostro diritto. Facciamo sentire la nostra voce.
Come raggiungere il luogo? Non avendo mezzi propri, si può ricorrere al trasporto pubblico. Dal Vomero parte il 131 e da Mergellina il 140. Speriamo bene.

 

 

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