La Napoli bella, quella del lungomare, quella di Posillipo. Ma anche il volto oscuro della citt , quello della malavita, della politica collusa. Partenope è sfondo e protagonista di “Re di bastoni, in piedi” (Scrittura & Scritture, pagg. 270, euro 12,50), il nuovo romanzo di Francesca Battistella, gi  autrice di “Gli esuli” e “Il parco delle meraviglie”.

Attrice di cinema e teatro d’avanguardia negli anni ’70 e ’80 e con brevetto di pilota d’aereo, l’autrice è andata via da Napoli nel 1997. Ritorna in citt  attraverso le pagine del romanzo. Ambientato nella Napoli del 1987, un anno magico, tra l’evento nevicata e il primo scudetto della squadra partenopea guidata da Maradona.

Nella lettura delle carte gli avvenimenti segnano il destino dei personaggi. Maricò, proprietaria della pensione Casa Serena, vede il futuro nelle carte. Anche il tenebroso futuro del femme niello don Cecè che, di l a poco, muore, lasciando a Maricò una scomoda eredit . A travolgere gli eventi, l’arrivo dell’affascinante commissario Raoul Zanardi. Qual è il segreto di don Cecè?

Abbiamo parlato con l’autrice.

Cominciamo dall’elemento delle carte, filo conduttore della vicenda. C’è un’ispirazione da “Il castello dei destini incrociati” di Calvino?
“Alla maturit , la mia tesina era su Italo Calvino. Probabilmente c’è un legame inconscio. Sono quei ricordi che si impiantano nella mente e restano nel subconscio, in attesa di saltare fuori”.

Parliamo della lettura delle carte…
” una passione che ho da quando ero ragazzina. Avevo una naturale attrazione per l’arcano. Ho un’amica, Francesca Di Marco Ragucci che ringrazio alla fine del libro, che mi lesse le carte anni fa. Tutto è andato come lei aveva predetto… e ho anche incontrato l’uomo della mia vita”.

Lei non vive a Napoli da tempo. Quando torna, la trova peggiorata?
“Per chi torna, fa l’effetto come se nulla fosse cambiato. Più che peggiorata, direi che ha avuto un momento di gloria, nel 1994 in occasione del G7. C’è un avvenimento che mi è rimasto dentro. Ero in giro con un’amica. Arrivammo a piazza Plebiscito, ripulita, splendente, non più parcheggio per auto. C’erano le transenne e, dietro di queste, ricordo molte persone che guardavano lo spettacolo con le lacrime agli occhi. I napoletani amano la citt , vogliono che sia sistemata”.

Lei è stata attrice di cinema e teatro. Ha pensato di portare il romanzo sullo schermo? E chi vedrebbe nei ruoli principali?
” un gioco che ho fatto. Le mie editrici, per un festival di cinema, mi chiesero di presentare il libro in forma di copione. E, nei ruoli, vedevo Caterina Balivo come Maricò e Giampaolo Morelli come Raoul Zanardi. Pensando a un cast straniero, Penelope Cruz e Antonio Banderas”.

A proposito di Raoul, il cognome è Zanardi e leggiamo che è romagnolo. Un omaggio ai fumetti di Andrea Pazienza?
“Sono stata una grande appassionata di fumetti. E molto di Pazienza. Ma è sempre lo stesso discorso quando scrivi, avvengono movimenti psichici che riportano alla mente i dati accumulati negli anni”.

Nel libro c’è un episodio che coinvolge il “Pibe de oro”. tifosa?
“No, non lo sono. La sua apparizione è un “cameo”, peraltro ispirato a fatti reali. Maradona è Maratona, un campione insuperato. Io lo utilizzato come simbolo di una citt  splendida, ma capace di diventare crudele fino a divorare, masticare e risputare fuori quello che di bello arriva. Qui il campione ha dato il meglio e il peggio di se”.

Ha un brevetto di volo, una cosa certamente insolita…
“Si, ma mai utilizzato. Sono fifona! una passione che avevo da sempre. Appena ho potuto economicamente, ho realizzato questo desiderio. Ricordo l’istruttore dopo l’esame “da ora puoi decollare e atterrare da sola” mi disse. A me bastava cos. Avevo vinto la sfida con me stessa”.

Progetti futuri?
“Ho gi  scritto un libro dopo questo. Ma non è n un giallo n un noir. una storia di donne di camorra. Un argomento di cui si parla poco. un racconto tutto al femminile. Protagoniste sono Reginella, che proviene da una grossa famiglia camorrista, e la sua amica che, diventata giornalista, creer  una frattura nel rapporto. Come gi  per “Re di bastoni, in piedi”, il tema centrale è quello dell’ineluttabilit  quando nasci in un certo contesto, liberarsene è difficile”.

In foto, la copertina e l’autrice durante l’incontro alla Feltrinelli di Napoli (foto di Maria Volpe Prignano)

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