Un po’ di Capodimonte al primo incontro dei ministri della cultura del G20 in corso a Roma. Domani venerdì 30 luglio sarà esposto a Palazzo Barberini il Ritratto di Pier Luigi Farnese in armatura nella sala destinata all’istituto centrale del restauro.
Il dipinto, infatti, fa parte della prestigiosa raccolta farnesiana del Museo e Real Bosco confluita a Napoli con l’ascesa al trono di Carlo di Borbone (1734) e il dono della collezione della madre, Elisabetta Farnese.
L’opera è stata appena riportata al suo splendore restaurata grazie al progetto “Rivelazioni” di Borsa Italiana, avviato dal Museo e Real Bosco di Capodimonte nel 2018.
Attraverso l’art bonus, tre aziende campane (Tecno, Pasell e Graded), tutte inserite nel programma Elite di Borsa Italiana, per le imprese con alto potenziale di crescita, hanno potuto finanziare anche la campagna di indagini diagnostiche prima del restauro.
Un modello integrato di mecenatismo, promosso e sostenuto dall’Advisory Board del Museo e Real Bosco di Capodimonte, che ha portato al restauro di altri importanti dipinti. Oltre a Tiziano, sono state recuperate opere di Bernardo Cavallino, Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, Claude Lorrain, Elisabeth Vigée Le Brun, Luca Signorelli e Michelangelo Anselmi.
Nel dipinto che sarà visibile durante il vertice, Pier Luigi Farnese (1503-1547), figlio prediletto di Papa Paolo III, si impone alla vista con autorità e forza, chiusa nella sua smagliante armatura con la bandiera che richiama la carica di Gonfaloniere e generale dell’esercito pontificio, assegnatagli dal padre nel 1545, insieme con quella, prestigiosissima, di duca di Parma e Piacenza.
Tiziano, ritrattista della famiglia Farnese, lo ritrae in un profilo di tre quarti, con lo sguardo apparentemente distratto, nell’attimo di ascolto del duca, rivolto senza guardarlo, verso il vicino milite che gli sussurra qualcosa. E abilmente cattura gli effetti luminosi della luce che scintilla sull’armatura.
Il restauro attuale è avvenuto sulla superficie pittorica con la rimozione delle vernici del precedente restauro ormai ossidate, il consolidamento dei difetti di coesione della pellicola pittorica e l’assottigliamento delle colle impiegate per la foderatura del supporto eseguita nel 1957 proprio all’Istituto centrale del restauro.
Nella foto di Luciano Romano, Ritratto di Pier Luigi Farnese in armaturaTiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1490 ca. – Venezia 1578)

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