Omaggio al medico santo domani, sabato 17 novembre alle 18,30. Dopo che la Chiesa italiana ne ha celebrato oggi la memoria liturgica. A ricordarlo è ancora una volta l’associazione culturale  con la visita guidata teatralizzata “Giuseppe Moscati, un lampo nell’eterno”. A condurre gli ospiti negli ambienti del Museo delle arti sanitarie e della Farmacia storica del Complesso degli Incurabili, saranno i medici volontari dell’Associazione Il faro d’Ippocrate. Testi e regia della visita sono a cura di Febo Quercia, interpretati da Raffaele Ausiello, Mario Di Fonzo, Annalisa Direttore, Irene Grasso. Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione ai numeri 339 7020849 o 333 3152415. Il costo del biglietto è di 15 euro.
La visita teatralizzata  rievoca un uomo di scienza e carità, che ha profuso l’intera esistenza nella cura disinteressata dei poveri, dedicandosi senza sosta anche alla ricerca scientifica, che lo condusse a importanti scoperte. Moscati, grande innovatore della medicina, sarà proclamato santo, per il coraggio mostrato, non solo in circostanze eccezionali quali l’eruzione del Vesuvio o l’epidemia di colera che funestò la città di Napoli nel 1911, ma soprattutto per l’impegno quotidiano a favore dei malati più poveri.
La dedizione nella cura dei degenti non sottrae tempo allo studio e alla ricerca medica, che Moscati portò avanti attuando un concreto equilibrio fra scienza e fede cattolica. Per concentrarsi sul lavoro in ospedale e restare accanto agli infermi, ai quali era molto legato, nel 1917 rinunciò all’insegnamento e alla cattedra universitaria lasciandola all’amico professore Gaetano Quagliariello. Tra le sue ricerche,  quelle pionieristiche sulle reazioni chimiche del glicogeno.
Morì a soli 46 anni rimpianto da tutti. Il 16 novembre del 1930 i suoi resti furono traslati dal Cimitero di Poggioreale alla Chiesa del Gesù Nuovo, racchiusi in un’urna bronzea, ad opera dello scultore Amedeo Garufi. Il 16 novembre del 1975 fu beatificato  dal pontefice  Paolo IV. Una data che ricorre per ricordare l’umanità e la carità di un uomo comune diventato santo.

 

 

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