Desdemona è una donna soldato, di un esercito contemporaneo. Valorosa e amata, ma odiata da Jago. Fedele al tema della gelosia e dell’aggressione contro le donne, il regista Mario Martone sposta nel tempo il suo “Otello” (penultima opera di Giuseppe Verdi) che apre la nuova stagione del San Carlo. Facendo riflettere su quello che accade ai giorni nostri, con esplosioni quotidiane di violenza contro sorelle, fidanzate, mogli, mamme.
Ci sarà anche il presidente Sergio Mattarella alla prima di domani sera (domenica 21 novembre, ore 10). Michele Mariotti sul podio alla guida diOrchestra e il Coro del Massimo napoletano, preparato da José Luis Basso.
Firma le scene Margherita Palli, i costumi sono di Ortensia De Francesco mentre le luci sono di Pasquale Mari.Nei panni del protagonista Otello si alterneranno Jonas Kaufmann (nelle recite del 21, 24, 28 novembre, 1 e 4 dicembre), e Yusif Eyvazov (nelle recite del 7, 10 e 14 dicembre), Maria Agresta sarà Desdemona, Igor Golovatenko interpreterà Jago. Sette in tutto le recite dello spettacolo fino al 14 dicembre.
Cento giovani, studenti universitari e dei Conservatori, saranno presenti con i rettori e direttori dei conservatori all’inaugurazione della lirica, grazie agli imprenditori di Concerto d’imprese, che tra i vari obiettivi, sostengono l’avvicinamento dei giovani all’Opera lirica attraverso lo strumento dell’Art bonus.
Conclude Martone: «La sensibilità di Verdi per le figure femminili, la sua capacità di empatizzare con la loro sofferenza e di denunciare la società
che le produce, fa anche di Desdemona una creazione unica. Oltre a rivelare, una volta di più, quanto potente sia lo scandaglio che
Verdi sprofonda nelle nostre coscienze, ancora oggi».
Per prevenire il rischio di diffusione dei contagi da Covid -19, per accedere in teatro è necessario essere in possesso di greenpass valid. Obbligatorio l’uso della mascherina per l’intera durata dello spettacolo e comunque per tutta la permanenza in Sala e negli altri ambienti del massimo napoletano.
In copertina, foto della prove di Luciano Romano


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