Tornano al Museo archeologico di Santa Maria Capua Vetere due sculture in marmo, tra i reperti sottratti nel 1985. Il recupero è stato compiuto dai carabinieri del comando tutela patrimonio culturale in collaborazione con la sezione elaborazione dati, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Si tratta delle opere raffiguranti l’imperatore Settimio Severo del III sec. d.C. e la divinità “Dioniso” del II Sec. d.C.
Nel 2016, nel corso delle attività di monitoraggio sul mercato internazionale delle opere d’arte, veniva rilevata una vendita sospetta presso una nota casa d’aste di New York .
L’immagine dell’opera individuata fu comparata con quella contenuta nella Banca Dati dei beni culturali rubati, gestita dal Comando e il bene presente nel lotto sospetto corrispondeva alla testa in marmo raffigurante “Dioniso”, messa in vendita con una base d’asta di 70.000 dollari da un collezionista estero, inconsapevole della provenienza illecita del bene.
Una volta informato, fornì tutti gli elementi utili all’identificazione e alla rivendicazione del bene, mentre il servizio doganale statunitense (Homeland Security Investigations – Immigration and Customs Enforcement di New York, USA), che procedeva alla messa in sicurezza dell’opera.
Più o meno la stessa dinamica si ripete nel 2019 con la medesima casa d’asta newyorchese per la testa in marmo raffigurante l’Imperatore Settimio Severo, in vendita con una base d’asta di 600.000 dollari da un ignaro collezionista estero.
Nel mese di giugno di quest’anno, esaurite tutte le procedure necessarie al rimpatrio delle opere dagli Stati Uniti, le opere marmoree sono state riportate in Italia, restituite alla struttura museale (foto).
Resta aperta la caccia all’ultimo reperto rubato nel 1985 la dea Diana: continua, infatti, la ricerca e l’impegno dei carabinieri e della Procura della Repubblica di Santa Maria C.V. per riconsegnarla al pubblico

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