Splendida nonostante tutto: a dispetto dei cantieri e delle aree interdette, dell’incuria e degli scandali che di tanto in tanto ne coinvolgono la direzione, Pompei è sempre un incanto. Parliamo naturalmente dell’area archeologica e non del cemento selvaggio calato tutt’intorno agli scavi più visitati al mondo. Qui si raccontano l’arte, l’archeologia e da oggi anche l’agricoltura e l’enogastronomia del mondo antico, grazie alla firma, questa mattina, di un protocollo d’intesa tra l’assessorato all’agricoltura di Gianfranco Nappi e il commissario delegato dell’area archeologica di Napoli e Pompei Marcello Fiori.
Una sfida congiunta per il mondo agricolo e culturale che parte dalla terra e dallo studio intrapreso nei primi anni ’90 quando Annamaria Ciarallo, responsabile del laboratorio di ricerche applicate della sovrintendenza, evidenziò tracce di presenza di vigneti nella citt  antica, tra cui calchi di radici, confermate anche dagli scritti del tempo. Da qui il progetto di recupero e reimpianto dei vitigni originali affidato a Mastroberardino, azienda vinicola da dieci generazioni e nel ’99 le prime bottiglie del Villa dei misteri (Piedirosso 90%, Sciascinoso 10%).
Il progetto è andato avanti con la benedizione di Bacco e il vino è oggi al centro di un progetto di marketing territoriale: ad ogni ambasciata italiana e istituto di cultura italiana del mondo sar  donata una bottiglia, come biglietto da visita del territorio.
“Una produzione limitata ai due ettari vitati distribuiti in varie zone degli scavi, da cui si producono circa 1600 bottiglie spiega il commissario Fiori un prodotto pregiato come gli scavi stessi che sono il simbolo dell’Italia nel mondo”. Non di solo vino però si viveva nell’antica Pompei e allora l’assessore Nappi spiega “in futuro ci sar  un’area in cui i visitatori potranno scoprire le produzioni gastronomiche tradizionali, degustare e acquistare”. “Cultura, ricerca e sviluppo sono filoni integrati ha sottolineato la sovrintendente Mariarosaria Salvatore e sono alla base dello sviluppo del turismo sostenibile e rispettoso della cultura”. E proprio la sostenibilit  sar  la linea guida da seguire per il recupero delle tradizioni agricole dell’area archeologica, volto alla conservazione della biodiversit  caratteristica della zona. E se l’agricoltura biologica genera frutti di qualit  il connubio tra sapori unici e patrimonio artistico d’eccezione potr  regalare nuovo slancio turistico a tutta l’area vesuviana.
Nel giugno 2010, il museo degli argenti di Firenze ospiter  la mostra Vinum Nostrum dedicata al cammino della vite dalla Grecia all’Italia, un percorso che naturalmente fece tappa a Pompei.

Nelle immagini: l’assessore regionale all’agricoltura Gianfranco Nappi e il commissario delegato all’area archeologica Marcello Fiori firmano il protocollo d’intesa; la vendemmia negli scavi; il logo della manifestazione e alcune aree interdette per lavori.

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