Da Sancha di Maiorca alla regina Maria Carolina, con uno sguardo anche a Eleonora Pimentel Fonseca e Adelaide del Balzo Pignatelli principessa di Strongoli.
È online un suggestivo progetto accademico audiovisivo che racconta Napoli “Città delle donne” grazie al lavoro delle Università napoletane Federico II e Suor Orsola Benincasa in collaborazione con il CNR ed il Liceo Umberto I.
Domani giovedì 24 novembre alle 15 nell’aula magna dell’Università Suor Orsola Benincasa la proiezione dei video del progetto aprirà la riflessione organizzata in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne dall’Ateneo napoletano, che nel 2020 ha ideato uno dei primi percorsi di alta formazione in Italia dedicati alla Gender Equality (www.unisob.na.it/genderequality).
L’incontro sarà aperto dagli interventi del rettore, Lucio d’Alessandro e del Direttore del Dipartimento di Scienze formative, psicologiche e della comunicazione, Enricomaria Corbi.  
Racconta d’Alessandro: «Quando Maria Antonietta Pagliara più di un secolo fa divenne il primo rettore (direttrice) donna di un istituto universitario italiano il Suor Orsola Benincasa di Napoli, dovette vestirsi come gli uomini in giacca e cravatta per darsi maggiore credibilità. Anche quello era un modo per difendersi dalla credenza di una cultura non disposta a lasciare spazio al femminile se non per i cosiddetti ‘lavori donneschi’. Oggi l’Università Suor Orsola Beninasa fondata da donne del risorgimento italiano e per le donne è in prima fila nelle concrete e serie iniziative rivolte alla parità di genere».
Al tavolo dei relatori ci sarà la ‘squadra’ del progetto de “La città delle donne” con Vittoria Fiorelli, Paola Villani, Francesca Galgano e Francesca Marone, insieme con i presidenti del Comitato Unico di Garanzia della Federico II e del Suor Orsola (Tina Giancola e Fabrizio Manuel Sirignano) e con il Pro Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Paola Giordano.
Un’occasione per ricordare insieme alle altre donne vittime di violenza, anche Ornella Pinto, accoltellata dall’ex compagno nel 2021, una laureata eccellente dell’ateneo, ottima ed appassionata insegnante.
Ecco in sintesi il progetto: otto video per raccontare altrettante donne che hanno lasciato il segno nel tessuto urbano napoletano per la loro capacità di impegnarsi per il sociale e che sono raccontate nei luoghi della loro storia da studiosi contemporanei.
Immagini, luoghi e racconto s’intrecciano per disegnare nella città una traccia di storie non sempre raccontate, o meglio, raramente raccontate dalla prospettiva del femminile.
Ecco l’elenco dei video realizzati (disponibili su Youtube al link urly.it/3r0_c):
1.    Sancha di Maiorca (1285-1345) seconda moglie di Roberto d’Angiò re di Napoli, raccontata tra Santa Chiara e l’Annunziata da Gemma Colesanti (CNR)
2.    Maria Longo (1463-1539), raccontata da Vittoria Fiorelli tra gli Incurabili e l’Atrio delle Trentatré
3.  La regina Maria Carolina versus Eleonora Pimentel Fonseca, amiche e nemiche tra riformismo e Restaurazione, raccontate da Angela Iannuzzi e Andrea Zappulli tra Sant’Elmo e Palazzo Reale
4.    Teresa Filangieri, XIX sec., raccontata da Francesca Galgano tra l’ospedale Santobono e via Teresa Filangieri
5.    Adelaide del Balzo Pignatelli principessa di Strongoli, raccontata da Paola Villani nel complesso di Suor Orsola
6.    Enrichetta Caracciolo raccontata da Francesca Marone a San Gregorio Armeno
7.    Luciana Viviani e i “treni dell’accoglienza” raccontati da Stefania Torre.
8.    Fabrizia Ramondino raccontata da Armida Parisi tra palazzo Marigliano e Montesanto

Per saperne di più
www.unisob.na.it/eventi
In foto, il gruppo di docenti impegnate nel progetto

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