«Ma perché parli sempre  male dei napoletani?». E’ il rimprovero alla mamma  di una ragazzina dall’accento laziale che aspetta il treno regionale verso Roma Tiburtina, in compagnia della sorella un po’ più grande e  dei nonni, seduti su una della rare panchine di Fabro-Ficulle, solitaria fermata in provincia di Terni. Dove l’Umbria diventa  già un po’ Toscana.
I napoletani al centro dell’attenzione ancora una volta al negativo, in un’estate da  terremoto, che quest’anno, dal centro  Italia si è spostato a Ischia. Dove, a dispetto di tutti i  pregiudizi, un undicenne  di nome  Ciro, schivo e riservato, salvando i due fratellini, suo malgrado, si è conquistato un posto sotto i riflettori, confezionato da media in cerca di eroi del quotidiano per far impennare gli ascolti in tv e le vendite dei giornali. Mentre sui social impazzava la polemica e gli innamorati, soprattutto stranieri, della sirena Partenope e della sua città, s’indignavano per i messaggi razzisti  inneggianti al sisma, venuto in aiuto a chi non sopporta i terroni vesuviani e  confida sempre  nel risveglio sterminatore del vulcano assopito.


Bell’Italia, divisa, ma non troppo. E sempre incantata. Dove la natura sorride a tutti, accogliente, benevola, allegra, senza  rinunciare, però, a un tocco di mistero.  E dove le donne riescono a intessere strategie vincenti insieme al loro compagno di vita. Come Giusy Ghezzi di Castiglion fiorentino (nella provincia aretina) che nel 1997 con il marito ha deciso di acquistare un podere non lontano da Città della Pieve, culla del pittore Pietro Vannucci, più noto come il Perugino. Cuore e passione, gli ingredienti di un’azienda, il Felcino, che produce relax familiare, tra ristorante fornito di prodotti fatti in casa (come la carne chianina dal proprio allevamento e dolci ciambelloni da colazione), piscina, passeggiate a cavallo. Dove i turisti (anche internazionali) sono alloggiati in confortevoli appartamenti.
Giusy è affiancata da tanti giovani e da Laura, nativa del borgo medievale di Parrano, esperta in scienza della comunicazione, solare e loquace come le ragazze che vengono dal sud del mondo, cui somiglia molto per la sua pelle dolcemente ambrata e gli occhi uguali a tizzoni ardenti.
Il vento del mezzogiorno si spinge fin qui e non  solo perché  molti ospiti arrivano dal  basso della penisola. Giusy del Felcino è anche  una delle imprenditrici vulcaniche che formano l’associazione EnterprisinGirls guidata da Francesca Vitelli, partita da Napoli, fino a ramificarsi in altre regioni, con l’obiettivo di costruire un puzzle tra economia e cultura, per  valorizzare il talento, creando sviluppo.
Le famiglie non si fermano solo in campagna. Spesso prendono d’assalto le terme  vicine, quelle di San Casciano dei bagni, dove su una benefica fonte sorge un palazzo rinascimentale diventato raffinato resort. O, ancora,  il complesso termale di Chianciano che punta sul pubblico nostrano e mantiene aperte tutto l’anno le piscine terapeutiche (coperte e esterne) dove i bambini fino a tre anni sono benvenuti gratuitamente.
Chi figli piccoli non ne ha, può  scegliere il percorso sensoriale (depurativo, energizzante, riequilibrante, rilassante) immerso nel benessere verde, optando per i ciottoli che  riattivano la circolazione, irrorati da getti d’acqua, come se si passeggiasse sulla riva  di un fiume. O per la camera della musicoterapia, scatola magica con soffitto che cambia colore e rasserena i pensieri. Senza scartare l’opportunità di infilarsi in quella del silenzio dove si può interrogare la propria anima, accoccolati in una poltrona che rievoca il  grembo materno, avvolti in un candido accappatoio da togliere, restando in costume, nel caso ci si volesse spalmare, da capo a piedi, di fanghi ritempranti. Per poi  liberarsene, grazie a doccette disseminate nella stanza.
Chi preferisce tornare in Umbria,  può spingersi ad Amelia, città antica fondata da re Ameroe, dove troverà una sorpresa che profuma di Napoli. La pasticceria Russo (Ferraro) aperta due anni fa da una coppia partenopea  che ha deciso di trasferirsi nella terra di mezzo con sfogliatelle e babà  coperti da nuvole di panna, intarsiate da frutti di bosco. Alzando gli occhi davanti al bancone, su una  grande  lavagna rettangolare, oltre al titolone dell’evento artistico organizzato da loro con l’associazione l’arte di esporre nel Museo archeologico del luogo, Matrix, personale di Luciano Ventrone, artista capitolino, nato da genitori campani, c’è un’annotazione: un caffè sospeso. Rimanda all’antica abitudine made in Partenope dove i clienti del bar, assieme alla propria tazzina, ne pagano una per l’ignoto avventore che ne avesse voglia, ma non i soldi per permettersela.
Nel negozio atterrano spesso opere di talenti che animano mostre come l’esposizione di fiber art dedicata alla romana Cielo Pessione, domiciliata a Porchiano (non lontano da Amelia), nipote dell’indimenticabile attore Aldo Fabrizi, che trasforma tessuti in installazioni e gioielli. Mentre i visitatori si lasciano ipnotizzare dalla crema pasticciera di piccoli bigné, segreto custodito tra parenti e amici. Sfoggiato con eleganza da meridionali che non dimenticano mai di esserlo.
Per saperne di più
http://www.agriturismoilfelcino.it/
http://www.enterprisingirls.it/

http://www.termechianciano.it/
http://www.cielopessione.it
https://www.facebook.com/Pasticceria-Russo-1584582311804041/?fref=ts
Nella foto in alto, tramonto da Fabro

 

 

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