Il capolavoro di Goethe, nella sua versione primaria. Ovvero l‘Urfaust: arriva sul palco napoletano dell‘Elicantropo con il titolo Faust In & Out per il lavoro teatrale di Elfriede Jelinek, in scena (ph Gugliemo Verrienti) fino a domenica 15 maggio.
È il secondo allestimento dell’originale dittico al femminile Peep Tragedy, il tragico dal buco della serratura: gli spettatori, diciotto per sera, spieranno la possibilità di un ruolo attivo.
Sul palco, Marina Bellucci, Mariachiara Falcone, Michela Galise, Serena Mazzei. Diretti da Carlo Cerciello. Le sono scene a cura di Andrea Iacopino, le luci di Cesare Accetta, le musiche di Paolo Coletta, il video editing e la collaborazione musicale di Fabiana Fazio.
Elfriede Jelinek s’ispira alla figura drammatica di Gretchen, innocente fanciulla sedotta da Faust affiancato da Mephisto, descritta dal giovane Goethe in un libro che avrebbe poi trasformato, alla fine della sua vita, nel celebrato e celeberrimo dramma teatrale, Faust.
Jelinek, prendendo in presto dall’olimpico poeta tedesco la tragicità di Margherita, racconta la storia vera di Elisabeth Fritzl, segregata dal suo stesso padre per ventiquattro anni e costretta a un rapporto incestuoso con la nascita di sette figli. Una rappresentazione anche della precarietà economica in cui spesso si trovano le donne contemporanee.
I personaggi femminili, figure singole e collettive, sono privati della loro dignità e relegati all’interno di uno scantinato/prigione (il dentro), estromessi dal pubblico (il fuori), che resta passivo a spiarli. Il dentro (o sotto) è il marcio, mentre l’esterno (sopra) è l’apparenza che nasconde il marcio, l’ostentazione di un benessere fittizio.
La realtà, filtrata attraverso lo schermo di un televisore, è negazione della conoscenza: la verità eterna e divina cui aspira Faust diventa socialmente il Dio denaro che azzera il valore umano riducendolo a merce.
Per saperne di più
Teatro Elicantropo
FaustIn & Out di Elfriede Jelinek
3491925942 (mattina)
081296640 (pomeriggio)
www.teatroelicantropo.com
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