Con un sacchetto sulla testa per avere visibilità. È la scelta di tre amici (foto), Asia, Federico e Tommaso, performer e giovani artisti disoccupati che, a loro modo, cercano di farsi notare nel mondo delle performance artistiche, guadagnandosi così attenzione e riconoscimento.
Una volta la settimana mettono in scena, all’interno di una vetrina di un negozio sfitto, il ripetersi della vita quotidiana, indossando una busta sul viso che ne cela l’identità. L’esperimento non sembra portare a grandi frutti, finché un giorno, un avvenimento cambia totalmente le carte in tavola.
È la storia che il palco del Teatro Tram produce e ospita da giovedì 7 aprile al con Teatro dell’Osso. Il testo e regia sono di Gennaro Esposito. Fino a domenica 10 nella sala di via Port’Alba: ne sono protagonisti, Marta Chiara Amabile, Giuseppe Di Gennaro e Enrico Disegni. 
Spiega il regista e autore: «Uno spettacolo ispirato dal caso. Mi trovavo a cena in un noto fast food, quando ho visto questo ragazzino mangiare indosso sul viso la busta del locale, per nascondersi. Seppur tutti intorno a lui non facevano altro che ripetere le stesse medesime azioni, lui si era reso unico e allo stesso tempo uguale agli altri poiché privo di una reale identità. Partendo dall’assurdo, dal gioco continuo tra il reale e il realistico, abbiamo con gli attori elaborati le anime dei personaggi, provando a tenerli per tutto il tempo con una piede dentro la linea della normalità e l’altro ben oltre quello della follia».
Gennaro Esposito, classe 1992, studia alla scuola elementare del Teatro di Davide Iodice e con Professione Teatro di Mario Gelardi. Debutta nel 2017 con “La morte rinata”; in seguito, mette in scena “Misura per Misura» di William Shakespeare e lo spettacolo “Controvento” in cui dà voce ad alcuni personaggi storici di Napoli. Nel 2020 è finalista alla prima edizione del premio De Berardinis con questo spettacolo ora proposto al Tram.

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