La nuova stagione del Teatro Troisi, storica sala di Fuorigrotta, si è aperta con il saluto beneaugurante di Caterina Miraglia, assessore regionale alla Cultura. “Il “Troisi” c’è per il coraggio e la grande forza della famiglia Di Gennaro. La Regione Campania non ha merito, perch si tratta di un teatro esclusivamente privato che ha messo su un cartellone di grandissimo rilievo in un quartiere che ha una tradizione teatrale consolidata, ma che da stasera (25 ottobre 2013, ndr) diventer  faro e luce per l’intera zona. Sar  tra i palcoscenici della prossima edizione del “Napoli Teatro Festival”.
E il nuovo corso è iniziato nel segno di Giorgio Albertazzi che, con una brillantissima performance, alla veneranda et  di 90 anni, si è rivelato all’altezza del sua fama. L’attore fiesolano ha portato sulla scena la prima delle sei conferenze che Calvino doveva tenere alla Harvard University. Purtroppo lo scrittore mor qualche mese di partire per l’America e il lavoro fu pubblicato nel 1988 dalla moglie Ester con il titolo “Lezioni americane. Sei proposte per il nuovo millennio”. Leggerezza , Rapidit , Esattezza, Visibilit  , Molteplicit  per finire con la Consistenza che non riusc nemmeno ad avviare.
Sono trascorsi quasi trent’anni dalle riflessioni di Calvino è caduto il muro di Berlino, sono crollate le Torri Gemelle e una societ  liquida ha amplificato le problematicit  del reale . Unica arma per sopravvivere la leggerezza, intesa abito mentale da contrapporre al peso del vivere. Paul Valery sosteneva che occorre essere leggeri come un uccello che sfida la gravit  sollevandosi nell’aria e non come una piuma che, inerte, si lascia cadere. La leggerezza, rivisitata da Albertazzi, non è superficialit . Essa è il frutto di percorso interiore che, sostenuto dalla lettura dei classici, mira al raggiungimento di un equilibrio e di un superiore distacco dal fluire di situazioni senza schemi e senza regole.
Per dipanare i fili di un’ intricata matassa, sul palcoscenico-studio il professore fa dialogare il mito di Perseo e Medusa, ripreso nelle “Metamorfosi” di Ovidio, con il Montale di “Piccolo testamento” per evocare il peso di una mostruosa minaccia incombente sui destini dell’umanit . Il viaggio continua con Kundera, Lucrezio, Cavalcanti e Dante, passando per D’Annunzio. Da “La pioggia nel pineto” al quinto canto dell’Inferno, è tutta una declamazione a memoria.
Cervantes, Shakespeare, Kafka un viaggio ricco di rimandi, di echi, di suggestioni capace di affascinare anche l’uomo della strada. Una narrazione che Albertazzi costruisce con la sua assistente Stefania Masala, nel ruolo di una studentessa con videocamera e pc, e nei momenti più vibranti, con l’accompagnamento della violinista rumena Anca Pavel. Lo spettacolo sar  a novembre al teatro Ghioni di Roma per poi toccare diverse citt  italiane. Un bel colpo, dunque, per la famiglia Di Gennaro che nel nuovo cartellone ha saputo armonizzare la comicit  e l’impegno.
Nel solco tracciato da Albertazzi si avvicenderanno Umberto Orsini, Iacopo Fo, Milena Vukotic per lasciare anche spazio all’ironia di Anna Mazzamauro, Gabriella Germani, Simone Schettino, Giobbe Covatta, Paola Ferrari e Valeria Marini.

Per saperne di più
www.teatrotroisi.it

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