Storia di pane e di anarchia. Potremmo definire cos, sinteticamente, l’asse narrativo de El Panadero, in scena al Thtre de Poche fino al 30 novembre.
Lo spettacolo si rivela una piccola ma gradevolissima perla teatrale. La storia, portata abilmente in scena da Dario Tamiazzo (foto), per la sapiente regia di Ettore Nigro, da un testo di Tamiazzo, Nigro e Marco Aspride, ci introduce in maniera quasi favolistica nel mondo di Sante, ragazzo che vuole diventare fornaio perche ha un sogno fare il pane per tutti. E per realizzare questa sua utopia cerca di mantenere viva la pasta madre ereditata dal nonno. Ovviamente non ci soffermeremo sulle vicende che segnano lo sviluppo della storia, ma di certo possiamo dire che lo spettacolo ha il merito di toccare temi mai scontati con delicatezza.
Il tema della Condivisione del Cibo, del Cibo come forma di Resistenza alla globalizzazione e conseguentemente alle ingiustizie sociali, diventa lieve metafora di un’utopia di più ampio respiro che abbraccia la societ  intera. Quindi la Condivisione e l’Unione come forma di Resistenza e di Lotta.
La genesi dello spettacolo muove i primi passi tra Buenos Aires e Napoli. Proprio a Buenos Aires la compagnia è venuta in contatto con la storia del movimento anarchico del principio del secolo scorso, formato per la maggior parte da italiani, focalizzandosi poi sul mondo dei fornai portenos e sull’utilizzazione della Pasta Madre, lievito naturale che si tramanda di generazione in generazione nelle famiglie di fornai.
Dai dibattiti seguiti alla fine dello spettacolo sono poi scaturite impressioni e sensazioni che sono state rielaborate e hanno contribuito a un secondo studio che ha debuttato nel 2013 a Mar del Plata per la regia di Luciana Diaz. Anche in quell’occasione gli spunti successivi hanno contribuito a una lievitazione naturale (mai metafora fu più adatta) dello spettacolo che è quindi tornato a Napoli dove, per la regia di Ettore Nigro, è stato ampliato cos come la drammaturgia.

El Panadero è un lavoro collettivo creato in diversi momenti e con diversi ingredienti.
Tutti necessari. Gli spunti tematici sono molti, diversi e tutti interessanti, probabilmente alcuni potrebbero essere approfonditi senza per questo intaccare la leggerezza e poeticit  del testo drammaturgico.
Ottima la prova di Dario Tamiazzo che rende in maniera convincente i diversi personaggi, anche attraverso I differenti registri linguistici. Anche la regia, di Ettore Nigro, con la sua evidente freschezza e perizia, fa di El Panadero uno spettacolo che merita davvero di essere visto.

Per saperne di più
www.theatredepoche.it
tel.

081 549 09 28

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