Trilogia del viaggiatore/ “Brenna la fiamma”: Siris, eroina disabile che imparerà a lasciarsi andare all’amore. Senza perdere la sua indipendenza

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Brenna la fiamma è il terzo e ultimo volume della trilogia del viaggiatore di Alex L. Mainardi. Un’opera dalle tante sfumature, scritta da un autore che non vuole solo intrattenere con una storia piacevole e romantica ma che desidera anche far riflettere su tematiche importanti, come la diversità e la disabilità.
La protagonista del romanzo, Siris, è in sedia a rotelle perché è affetta da una malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso chiamata “Atassia di Friedreich”; Alex L. Mainardi ne soffre dall’età di undici anni, e ha colto l’occasione della pubblicazione della sua opera per metterla in evidenza, essendo una patologia rara.
Attraverso Siris, l’autore ci invita a ragionare sul concetto di limite – che sicuramente può venire in mente se si pensa a una persona in carrozzina; in realtà, nel libro si ribalta tale credenza mostrando un personaggio che, nonostante gli ostacoli palesi posti dalla sua malattia, riesce a rompere ogni schema e a guadagnarsi la sua libertà: Siris supera i limiti, ed è un esempio per tutti noi.
L’autore racconta la disabilità con intelligenza, rifuggendo ogni pietismo: Siris è un diavolo di donna che non ha certo bisogno di essere compatita, anzi, povero chi pensa di manipolarla o di metterle i piedi in testa! Ed ecco che quindi si giunge al co-protagonista della vicenda: Loki; sì, proprio il dio della mitologia norrena, qui presentato in veste “umana” perché gli sono stati tolti i poteri e dovrà vivere come un comune mortale.
Esattamente come Siris, anche lui è in cerca di riscatto ma non lo fa con la stessa grazia della giovane; Loki è prepotente, esuberante, egocentrico: quando si scontra con la ragazza non è un bel momento, perché entrambi rimangono arroccati nelle loro posizioni e nei loro preconcetti.
Nel romanzo si racconta del loro progressivo avvicinamento, e dei loro percorsi paralleli alla ricerca della propria identità, del proprio posto nel mondo; Siris imparerà che può lasciarsi andare all’amore senza perdere la sua indipendenza, mentre Loki dovrà lottare per migliorarsi e per scrollarsi di dosso quel ruolo di Cattivo che non aveva mai scelto ma che gli era stato cucito addosso.
«Se il Cattivo è il mio ruolo mi ci sono adeguato, anzi immerso. L’ho esaltato al massimo, scatenando tutta la furia del Caos che mi brucia dentro. Quel Caos di cui, ogni forma assuma e ogni nome scelga, rimango l’emblema. Eppure adesso sono stanco di questo infinito ripetersi degli eventi. Sono stanco di tutto, di me, come mai prima». (Elisa Tosi)
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