La transavanguardia italiana a Ravello con Sandro Chia. L’artista, scultore e pittore, classe 1946, con domicilio newyorchese e  toscano (Montalcino, in provincia di Siena)  con che è uno degli esponenti del movimento lanciato da Achille Bonito Olivo negli anni Ottanta, inaugura la sua personale , a cura di Gianluca Riccio e Arianna Rosica, sabato 16 settembre negli spazi di Villa Rufolo, alle 18 (fino al 5 novembre).
In questa occasione  presenterà una selezione di 95 opere di cui 50 inedite  realizzate per il Festival. Tempere su carta ispirate a temi profondamente amati: il viaggio, il ritorno, la ricerca. Immagini che rimandano a un universo ricco di riferimenti storici e iconografici, esprimendo il rapporto tra l’uomo e il paesaggio e il continuo attraversamento del tempo e della storia.
Chia modula raggiunge una singolare sintesi di modernità e tradizione, eleggendo ideali compagni di sogni e viaggi i pittori del Novecento – Sironi tra i preferiti e tra le principali fonti d’ispirazione. Le sue sono figure mute, ieratiche e indolenti, rese ironiche e giocose attraverso il sapiente uso di colori forti e vivaci.
Con questa esposizione,  il Ravello Festival prosegue nella sua attività di promozione dei linguaggi della cultura contemporanea.
In foto, particolare di una delle tempere in mostra (per  gentile concessione della galleria Mazzoli di Modena)

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