Eleonora Abbagnato, Carmen Giannattasio e Alessandro Preziosi in Villa Rufolo per le riprese del lungometraggio in onore di Wagner. Sono cominciati ieri i lavori per l’allestimento dei set sui quali prenderà vita il film dedicato al  140esimo anniversario del passaggio di Richard Wagner a Ravello.
Giornata di intenso lavoro per le maestranze che, guidate dal direttore artistico Alessio Vlad e dal regista Gino Aveta, hanno messo a punto tutti i dettagli per le riprese che caratterizzeranno tutta l’odierna giornata.
Eleonora Abbagnato e il coreografo Simone Valastro, hanno individuato i punti di Villa Rufolo più adatti alla coreografia originale costruita sulla musica del Preludio del Parsifal; il soprano Carmen Giannattasio, chiamata a sostituire Sonya Yoncheva, e il pianista Maurizio Agostini (foto) hanno raggiunto Ravello già dalle prime ore del mattino per calarsi nell’atmosfera del giardino di Klingsor. Nel tardo pomeriggio, sono iniziate le prove generali  dopo l’arrivo di Alessandro Preziosi.
Centoquarant’anni fa, il 26 maggio 1880, Richard Wagner, accompagnato dalla moglie Cosima e da un piccolo seguito, dopo aver affrontato a dorso di mulo l’impervia salita, da Amalfi arrivava a Ravello. Più che l’incanto panoramico lo richiamavano i resti delle architetture arabo-normanne e la bellezza dei giardini che sapeva sarebbero potuti essere fonte di ispirazione per la messa in scena dell’opera che stava portando a termine: il Parsifal.
Spiega Alessio Vlad, ideatore di un evento che sarà senza pubblico dal vivo per il Covid 19 : «Wagner sapeva che quell’ultima opera che stava componendo avrebbe rappresentato il suo testamento spirituale. Parsifal dominava i suoi pensieri da oltre un quarto di secolo, fin dalla gestazione del Lohengrin, e voleva che i significati di cui la vicenda era intrisa assurgessero a significati universali in virtù di un contrasto, ovvero nel nome di un percorso iniziatico e conoscitivo che doveva comprendere tutto il mondo occidentale considerato nel rapporto di ciò che rappresentava il suo opposto. A Ravello trovò quell’abbandono che andava cercando per dare vita definitiva a quel secondo atto dell’opera. Addentrandosi nei giardini di Villa Rufolo, ebbe la visione pittorica che cercava per definire la scenografia del giardino incantato in cui faceva svolgere l’azione».
Il progetto è organizzato dalla Fondazione Ravello in stretta sinergia con la Regione Campania e il Comune di Ravello.
Per saperne di più
www.fondazioneravello.it
www.villarufolo.it
www.ravellofestival.com
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