Spirito d’impresa e vocazione creativa. Ispirano Anna Maria Ziello, dopo la laurea specialistica in ingegneria gestionale.
Una storia da raccontare che comincia oltre dieci anni fa. Testimonianza di come i giovani del sud siano capaci di rischiare, scommettendo su loro stessi. Superando gli ostacoli di una realtà tortuosa e arida.
È il 28 ottobre 2010 quando Anna Maria discute la tesi sull’andamento delle polvere sottili nella città di Napoli. Una settimana dopo, la chiamano da una multinazionale con sede a Milano per un primo colloquio di gruppo, superato con successo. Tanto da essere convocata il giorno successivo per il secondo step: una nuova conversazione di lavoro, ma questa volta è da sola.
La grinta d’inizio non la sostiene e forse s’intimidisce: sfuma così l’opportunità di essere assunta. Con la malinconia nel cuore per non aver acciuffato l’occasione, risale sul treno, in fondo anche un po’ sollevata per non dover decidere di allontanarsi dai propri affetti familiari.
Comincia la trafila degli incontri con le aziende, mentre continua a studiare per conseguire l’esame di stato da ingegnere. E arriva l’assunzione in una società di fotovoltaico in via Orazio in cui si occupa di elaborare business plan.
Ma la precarietà è sempre in agguato. Meglio cercare una via autonoma per il futuro che spunta una mattina quando suo padre l’accompagna al lavoro, in auto. Accanto alla chiesa di San Gioacchino, a pochi passi dalla funicolare della collina di Posillipo, l’attenzione paterna è catturata dal cartello con l’annuncio fittasi sulla porta di un locale commerciale.
Il primogenito Armando, quasi trentenne, con esperienza nel settore della ristorazione, è in cerca di un centro di gravità (lavorativa) permanente e papà Ciro già da tempo pensa di aprirgli un piccolo bar con i risparmi di una vita.


Nasce così la Caffetteria Ciro, un pensiero d’amore dei genitori per i due figli: mentre procede la ristrutturazione per avviare l’attività, Anna Maria decide di lasciare un’occupazione traballante e dedicarsi anche lei alla nuova avventura. Tra disguidi e contrattempi, alla fine riescono a inaugurare il bar.
Impegno e passione: non è facile conquistare clientela nella zona, ma grazie alla qualità dei prodotti, va e viene tanta gente in caffetteria. Soprattutto, Anna Maria e Armando, costruiscono una rete di persone che fanno colazione tra cornetti, caffè, brioche e cappuccino per iniziare la giornata con un sorriso, una chiacchiera e infinita gentilezza. Spesso, tornano nel pomeriggio per rilassarsi con l’aperitivo .

Potere dell’educazione in un società governata da aggressività e prepotenza. Non solo: la fantasia suggerisce l’idea della decorazione e del cake design. Emerge l’anima della metodologia ingegneristica di Anna Maria. Si organizzano buffet per compleanno o anniversario a misura di festeggiata/o; s’inventano torte suggerite dalla fantasia e dall’artigianato campano, come quella dedicata alla riggiola vietrese; si compongono scatole dal cuore dolce per inviare auguri mattutini a fidanzate/i, figlie/i, mogli/mariti.
In caffetteria si parla di tutto: sport, politica, cultura, cose quotidiane. Un angolo di quella Napoli che sa stupire. Geniale e generosa.
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Nelle foto al centro, Anna Maria e Armando Ziello (a destra). Nelle altre immagini, un assaggio delle loro creazioni dolci





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