Non vorrebbe essere ostaggio delle certezze altrui, se fosse un senzatetto. E chiederebbe a chi conta se abbia mai camminato per la citt  a piedi nudi o guardato nel futuro con occhi ciechi di speranza. Lui. Che nel Palazzo si muove da quindici anni. In quale Palazzo? Nel Comune di Napoli dove ha guidato per un decennio la commissione politiche sociali e dove adesso presiede un gruppo di partito ormai estinto dagli elettori, almeno nei labirinti del potere capitolino, quello di Rifondazione Comunista.Raffaele Carotenuto firma oltre duecento pagine di un libro che raccoglie storie di ordinaria provvisoriet , tra posti di lavoro persi o vergogna spazzatura, vissute con sguardo istituzionale, mai abbagliato da delirio di superiorit , spesso impotente di fronte a emarginazione e sofferenza, a volte illuminato dalla soddisfazione di aver raggiunto un piccolo risultato a favore di più deboli.

Via Pavia 129 zona fibrillante di traffico e storia, poco distante dalla stazione centrale. Un appartamento confiscato al clan Contini diventa abitazione per chi non ha casa, prima accoglienza per chi dorme sul marciapiede, simbolo di una battaglia per la solidariet . Meta di un cammino iniziato alcuni anni prima con l’Unit  mobile di pronto intervento sociale (Umpis), con il padre comboniano Alex Zanotelli e altri gruppi impegnati a difendere chi non ha difese. Finalmente arriva il giorno dell’inaugurazione. Armato dell’energia che lo ha accompagnato nella marcia verso l’obiettivo, fuori e dentro il consiglio comunale, lontano e vicino all’ingranaggio delle delibere, entra nelle tre stanze che sono state assegnate all’Umpis per proteggere chi non ha niente. La sua attenzione ricade su una signora che interpreta un sorriso senza anima, sfoggia il decoro di un bel vestito e tanta dignit . Silenziosa, non perde una parola del discorso pronunciato dal sindaco Jervolino contro la camorra. Mentre la festa va avanti, la signora lo invita nella casa accanto e gli racconta il suo dolore di donna, amante del boss Eduardo (‘o romano) al quale è stata espropriata la sede appena inaugurata, ex dimora di prostituzione , gestita dalla propria madre, annebbiata poi dall’Alzheimer. Inchiostro di verit  e lacrime che si aggiungono a quelle versate da quanti affondano nella precariet  del quotidiano, condannati alla sopravvivenza e avvistati girando un giorno in camper con gli assistenti sociali, in un paesaggio d’emergenza.

La diversit  è davvero diversa… Lo sottolinea con amarezza nell’ufficio di via Verdi, di quel Palazzo che oggi lo vede ancora in carica. Domani chiss … Critico verso il partito che lui ancora rappresenta in versione cittadina, deluso dal cambiamento mancato proposto dalla linea di Nichi Vendola, sconfitta al congresso estivo da quella del nuovo segretario Paolo Ferrero. Disilluso, ma confortato dai tanti amici che si sono affollati nell’antisala dei baroni per la recente presentazione del suo libro. Incoraggiato (per l’occasione) anche da Rosetta(con cui non è mai stato tenero) a non affrettare bilanci politici a soli quarant’anni.

Volto pulito, passo trasparente. Raffaele respira odor di Pci, gi  prima del diploma, ai tempi dell’istituto professionale di Ottaviano. Crede nel cambiamento accelerato da Occhetto. Ma subito si accorge che a prevalere è l’istinto alle poltrone. Si allontana, cos, dalla mischia e si avvicina all’universit . E’ iscritto alla facolt  di scienze politiche quando Rifondazione accende la sirena delle elezioni e lo invita a entrare in lista. Sono tutti suoi quei 195 voti che raccoglie a Ponticelli dov’è nato e dove viene eletto, successivamente, al consiglio comunale , consapevole di essere l per interpretare interessi e bisogni dei cittadini, su delega della democrazia.

Forse adesso la convinzione di non dover mollare mai vacilla, sotto i colpi di una pesante autodenuncia ” Quando Bassolino è diventato sindaco per la prima volta c’era tanto entusiasmo… divenuto gestione. Rifondazione non si è tirata fuori del sistema, si è chiusa in se stessa, non immergendosi più nelle contraddizioni della realt “. Tuttavia la speranza che si possa costruire una sinistra moderna, che sappia dialogare con il mondo rispettando le proprie origini, che non abbia l’ossessione di governare e sia al fianco di chi non viene mai ascoltato resta un sentimento incancellabile. Probabilmente da realizzare attraverso un’associazione che usi la forza della cultura, della creativit , dell’arte. E, prendendo le distanze dal giro di vite contro chi dipinge i muri,si schiera dalla parte dei writer che regalano “affreschi di umanit  alle grigie periferie”. Conla vitalit  della fantasia, cibo di resistenza nelle trincee delle difficolt .

A sua figlia Martina, dodicenne, ripete quantoscrive nella premessa della sua opera prima non bisogna scappare, n arrendersi al rischio di una citt  acefala e persa nel vuoto; occorre reagire al declino, per restituirle senso civico e identit  collettiva. Perch di Napoli è l’Italia che non pu            6                  «ò fare a meno….

IL LIBRO
Raffaele Carotenuto, Napoli. La citt  e il palazzo. Storie di ordinaria provvisoriet  (La citt  del sole) pagg.218 , euro12

Nella foto sopra, il palazzo del consiglio comunale in via Verdi. In basso, Raffaele Carotenuto, capogruppo di Rifondazione comunista, autore del libro "La citt  e il palazzo"

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