Nuv l, il lato oscuro della luna, dove la vita scorre ai confini tra reale e immaginario, dove un minuto dura “due e ventidue secondi”, e il percepire è lento quei vincoli inafferrabili,senza tempo; dove anche l’aria , satura di ricordi e attese, cerca la scorciatoia per la felicit  cavalca il vento, e sogna per svagarsi . Ancora Nuv l dove gli abitanti hanno un’et  imprecisata, volontariamente omessa, è la strampalata Nuv l che”riposa ignara” assediata dalle solitudini, quella stretta di case finemente narrata da Giuseppe Pompameo, nel suo ultimo intenso racconto “Straluna” (pagg.128, Scrittura & scritture).

Consulente editoriale e docente di scrittura creativa, l’autore riempie di colori diversi i contorni costanti delle figure,
con una modalit  di raccontare nella tenebra una serie di modelli probabili, fa i conti, caso per caso, con la singolarit  dei contesti nella costruzione analitica dei personaggi usciti da quel grande serbatoio dell’immaginario che è la sua penna.

Questa straordinaria storia offre al lettore, nel suo intreccio narrativo,
una vera e propria sceneggiatura di meccanismi psichici e una descrizione meticolosa della realt , tutto si allinea a un contesto compatto e unidimensionale fino all’ improvvisa “rottura”, al contrattempo.
Da quel momento, il narratore sembra avere un piede nella storia e uno nella realt ; d  vita a un mondo in cui esorcizza la tragedia del tempo, fa balenare alle sue spalle un altro tempo, crea un’atmosfera sospesa, immaginaria, inserisce una parentesi nella quotidianeit  durante lo spettacolo di fine anno al Circo, l’inizio del sogno di tanti, si tramuta in una festa mancata. «Dal momento dell’incidente, dall’impatto di quel corpo con la rete, tutto aveva preso a girare in un’altra direzione. Qualcosa si era rotto…» e Octavio, il protagonista, inizia a stare male, cerca di “raccattare, da qualche parte, un brandello di realt , la sua vita sembra essersi fermata a un quarto e due minuti alle ventitr”, l’ora che segnano tutti gli orologi che gli capitano dinanzi, si sente inspiegabilmente prigioniero del tempo, cerca e trova infine una verosimile via di fuga.

Un tono di Realismo magico pervade “Straluna”
quel modo di collassare il tempo che si ripete e richiama al passato; quel filo conduttore che lega la folla di personaggi stretti in vincoli che si nutrono di relazioni eterne, inafferrabili Octavio con suo fratello Olindo; Fernand Barlès titolare della omonima libreria, con il figlio Omar”; Cècile Dèrouac con l’amica Odette, Wanda Welser con il marito Orlando.

Tra le ultime righe della breve storia, uno spazio dove confinare tutto il possibile,
un luogo ideale, allo stesso tempo reale e immaginario, dove ciò che si sogna è lo specchio di quanto manca, a volte oscuro, a volte iridescente, in cui avviene un possibile prolungamento del racconto, un circolo luminoso con la parola, la scelta di proseguire dopo la notte “fredda e bellissima”.

Nella foto, la copertina del libro

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